Uno Psicologo fu chiamato da un Manager preoccupato per la salute di un proprio dipendente.
– Il suo stato di malessere fa perdere all’Azienda 1 milione di euro al mese – spiegò il Manager allo Psicologo – quindi cerchi di guarirlo in fretta, per cortesia.
Lo Psicologo si sedette di fronte al paziente, gli pose alcune domande, annuì, mormorò qualcosa tra sé e sé ed uscì dalla stanza.Estrasse dalla sua valigetta dei gessetti e una lavagnetta, di quelle che si comprano dai cinesi per pochi euro, tornò a sedere di fronte al paziente e iniziò a disegnare strani cerchi, frecce e triangoli.
Il paziente iniziò a parlare, lo Psicologo gli rivolse di nuovo qualche domanda e questi prima iniziò a piangere, poi sorrise come non faceva da parecchio tempo e infine si alzò stringendo la mano allo psicologo con grande energia.Il Manager, quando il dipendente gli assicurò che ora si sentiva molto meglio, fu molto soddisfatto.
– Quanto le devo? – chiese allo Psicologo.
– Sono 1000€, grazie.
– Mille euro? Mille euro per venti di minuti di lavoro? Mille euro, semplicemente per tracciare degli scarabocchi su una piccola lavagnetta da due soldi? Certo – aggiunse – capisco che il benessere psicologico non ha prezzo e che la guarigione del mio dipendente mi frutterà 1 milione di euro al mese, ma mille euro è comunque un importo pazzesco! Pagherò solo se mi invia una fattura dettagliata a giustificazione della cifra del suo compenso.
Lo Psicologo annuì e se ne andò.La mattina dopo, il Manager ricevette la fattura, la rilesse due-tre volte, scosse la testa sorridendo e ordinò alla sua segretaria di autorizzare il pagamento senza indugio.
Da “Cinquanta racconti saggi” di Christian Giordano
La fattura diceva:
Servizi offerti:
Dire alcune parole e disegnare sulla lavagnetta……€1
Sapere cosa disegnare, quali parole dire e come dirle…..€ 999
Molti psicologi non si rendono conto che il proprio lavoro si fonda su quel che si sa, non su quel che si fa.