Un video che vuole celebrare e raccontare la storia dell’Ordine degli Psicologi dalla nascita ai nostri giorni.

Un giorno un giovane musicista chiese a Gioacchino Rossini di ascoltare alcuni brani di sua invenzione. Rossini ascoltò attentamente e alla fine commentò: «C’è del bello e c’è del nuovo in questi brani». Il giovane compositore gongolò felice, ma subito Rossini aggiunse: «Peccato che il nuovo non sia bello e che il bello non sia nuovo».

Ecco, se dovessi, se dovessi fare una recensione di questo breve filmato prodotto dall’Ordine degli Psicologi la sintetizzerei così a mia figlia (o alla figlia di chiunque altro). Ma vediamo nel dettaglio cosa ho trovato efficace e cosa avrei fatto diversamente.

Pro

Il video dà a tutti noi psicologi l’occasione per ascoltare e vedere alcuni degli uomini che hanno segnato la nascita della psicologia italiana. Spesso nomi come Adriano Ossicini, Mario Bertini, Luciano Mecacci, Piero Amerio, Giulia Villone Betocchi, Marcello Cesa-Bianchi, Renzo Carli, Giuseppe Luigi Palma, Renzo Canestrari… sono solo nomi vuoti o vengono associati a testi monumentali e polverosi.

Alcuni colleghi questi cognomi neppure riescono a ricordarli, come il nome del settimo nano o quello del secondo astronauta allunato con Neil Armstrong il 20 luglio 1969.

Questo video ci dà l’occasione di vedere le splendide rughe sui volti dei pionieri della nostra professione in Italia. Inoltre, dalla loro viva voce veniamo a conoscere alcuni retroscena e viene tratteggiato l’humus culturale che, nel bene e nel male, ha fatto strutturare la nostra professione così come è oggi.

Riguardo al contenuto, oltre ad essere eccessivamente tecnico (e quindi vostra figlia penso si annoierebbe peggio che a un concerto di Nilla Pizzi), trovo che soprattutto negli interventi finali degli ex presidenti del Consigli Nazionale degli Psicologi ci sia un po’ troppa retorica ed esaltazione di risultati che nella realtà non sono mai stati raggiunti.

Contro

Ok, da che mondo è mondo ai bambini piace ascoltare il nonno che racconta una favola. Però qui manca il camino. E manca anche la favola: in questi racconti non c’è pathos, non ci sono cavalieri dall’armatura lucente, non si capisce dov’è il tesoro, chi è il drago e l’unica pulzella da salvare è vostra figlia che sta ascoltando questo ammorbante video.

È poco avvincente. Tecnicamente è troppo statico (le riprese dal finestrino di Trenitalia non bastano a movimentarlo) e i vari interventi non sono stati cuciti seguendo una trama. Si tratta di semplici interviste. Se si vuole raccontare bisogna avere una storia. E qui la storia si vede solo a brandelli.

Non so che bambine hanno Raffaele Félaco e gli altri colleghi dell’Ordine che hanno realizzato il video, ma con riprese così lente, didascaliche, con toni, musiche e fotografia ovattate e meste, l’unico utilizzo di questo video adatto ai bambini è come sonnifero.

PS. Sei troppo pigro per cercarlo su Wikipedia, il nome del secondo astronauta è Buzz Aldrin.


dr Christian Giordano

Psicologo Psicoterapeuta, mi occupo principalmente di terapia di Coppia e terapia Sessuale. Esperto in psicodiagnosi e grafologia. Appassionato di saggistica, neuroscienze e letteratura, in particolare filosofia, narrativa, fantascienza e fantasy. Linux user. → Scrivimi per info e consulenze private in studio e via Skype.