Due prove per l’Esame di Stato e tirocinio post lauream di 6 mesi. È un reale vantaggio per la formazione? E voi siete d’accordo o fareste in modo differente?

Una cosa è certa: il tirocinio degli psicologi non ha pace. Prima era 1 anno dopo la laurea, poi è diventato integrato ai 5 anni di studio, poi di nuovo post lauream… Adesso il CNOP propone di ridurlo a 6 mesi. L’altra proposta è di eliminare 2 prove dell’Esame di Stato.

In questi giorni alcuni colleghi hanno polemizzato, inveito, accusato il CNOP, accusato gli ordini regionali, accusato lo Stato, i Rosacroce, i Rettiliani e chiunque sia accusabile.

Mi sorprende però che nessuno si sia fatto 2 semplici, banali domande:

  1. quante ore di tirocinio verranno richieste?
  2. quali sono le 2 prove dell’EdS che verranno abolite?

Faccio fatica ad essere d’accordo o contro qualcosa se non so di cosa stiamo parlando.

La cultura del “mi piace” “non mi piace” ha infettato anche noi psicologi, purtroppo. Siamo affetti da “like compulsivo”. Ma è anche vero che il comunicato stampa del CNOP non spiega niente. Dice solo che è stata fatta la proposta al MIUR «di ridurre a sei mesi il tirocinio post lauream e a limitare a due sole prove l’esame  di Stato». Ma quante ore in quei 6 mesi? E quali prove rimarranno?

Ragioniamo un attimo su queste due proposte.

Tirocinio di 6 mesi

Tutti, ma proprio tutti, sono d’accordo su un punto: la cosa più importante è che il tirocinio sia professionalizzante. Concreto, utile e formativo. Poi si può anche discutere della durata.

Siccome non conosciamo ancora i dettagli della proposta, le prospettive sono due:

  • o da 1000 ore si passerà a 500
  • o le 1000 ore attualmente richieste verranno concentrate in 6 mesi.

Nel primo caso non sono d’accordo. Io da tempo propongo di aumentare il numero di ore di tirocinio (a patto che siano ore professionalizzanti, sennò meglio lasciar perdere).

Se invece la proposta è di fare 1000 ore in 6 mesi, allora ci potremmo anche stare. Facendo un rapido calcolo significherebbe un impegno quotidiano, un po’ come quello del tirocinio per gli avvocati o dei commercialisti (ma di durata inferiore alla loro).

Tirocinio più lungo, ma in quale struttura?

Il problema è: esistono tutte queste strutture che possono dare lavoro ai tirocinanti?
Io credo di no. Non abbiamo strutture ospedaliere come infermieri e medici. E qui veniamo al secondo punto: si parla del tirocinio esclusivamente in chiave clinica. Ma gli psicologi non sono solo clinici.

Il CNOP dovrebbe dividere le carriere di chi lavora in ambito clinico e chi lavora in altri ambiti. Altrimenti la formazione sarà sempre approssimativa, mai esaustiva (come puoi renderla esaustiva se ci deve stare dentro un po’ di tutto?) e far fare ad uno psicologo del lavoro o sperimentale il tirocinio alla ASL non ha senso, come non ha senso che psicologi clinici facciano il tirocinio scrivendo gli articoli per conto di qualche srl.

Due prove per l’Esame di Stato

Anche qui se c’è una cosa su cui tutti, ma proprio tutti i colleghi sono d’accordo è che l’Esame di Stato non è uno strumento adatto alla selezione: non valuta se si possiedono le competenze pratiche per svolgere la professione che la legge 56/89 gli riserva.

Nel caso specifico, visto che non sappiamo quali sono le prove che verranno abolite che senso ha urlare non è giustooooo, castaaaa, ladriiii, vergognaaaa (vergogna ci sta sempre bene)?
Se vengono abolite la prima e la quarta prova io sarei d’accordo. Ma le due prove restanti dovrebbero essere modificate e diversificate.

Perché non mi spiego che senso abbia lasciare scelta libera tra prova “di ricerca”, “di sviluppo”, “di organizzazioni” e “clinica”. Dovrebbe essere obbligatorio che si faccia la prova relativa alla formazione ricevuta, senza veicolare il messaggio del tutti-fanno-tutto che affligge la nostra professione.

La mia proposta: vera formazione, vera specializzazione

La mia proposta è che l’Ordine dovrebbe riconoscere e dare dignità ad almeno 2 diverse professionalità all’interno dell’Albo, distinguendo clinici e non clinici, un po’ come avviene ad esempio tra medici e dentisti.

A cascata, si potrebbero progettare percorsi formativi più mirati e concreti, in modo che chi esce dall’università abbia sul serio gli strumenti per lavorare in azienda o in ambito sanitario. Non sulla carta. Strumenti di intervento nelle aziende o nel settore pubblicitario e dall’altra parte strumenti per l’intervento clinico. Solo allora si potrà mettere mano in modo serio all’altra questione che fa girare tantissimi soldi: le specializzazioni e il mercato dei “corsi” per psicologi.

Oggi le specializzazioni non esistono. Ne esiste di fatto solo una: psicoterapia. Distinguendo la formazione tra clinici e non clinici, il percorso clinico potrà essere progettato in modo più mirato, in modo che chi esce abbia subito e concretamente le conoscenze e l’esperienza per gestire la psicodiagnosi, il setting, le tecniche di colloquio e intervento e la prevenzione. In pratica uno “psicoterapeuta junior” con tirocinio altro che 1000 ore, molte di più, a partire dal primo anno.

E le scuole di specializzazione che fine fanno? Si convertono in vere specializzazioni: sessuologia, psicotraumatologia, disturbi alimentari, psiconcologia… Solo così avrebbe senso parlare di specializzazioni. Lo stesso discorso va fatto per il percorso non clinico.

Non si può fare in un giorno, lo so. Non si può neanche limitare in un giorno il numero di psicologi che vengono sfornati ogni anno. Ma se non si inizia mai non si arriva mai.

Per fare questi cambiamenti ci vuole coraggio. Sono scelte molto impopolari, che scontenteranno molti e pesteranno i piedi a chi ha interessi di potere ed economici, chi guadagna grazie alla cannibalizzazione e ha tutti gli interessi che il numero degli zombie sia elevato (più psicologi = più guadagno). L’attuale CNOP è capace di questo?

Cari lettori, voi che siete immuni dalla mipiacite e al virus del dajeallinfame, in attesa di avere notizie più precise, cosa ne pensate? Che soluzioni adottereste?


dr Christian Giordano

Psicologo Psicoterapeuta, mi occupo principalmente di terapia di Coppia e terapia Sessuale. Esperto in psicodiagnosi e grafologia. Appassionato di saggistica, neuroscienze e letteratura, in particolare filosofia, narrativa, fantascienza e fantasy. Linux user. → Scrivimi per info e consulenze private in studio e via Skype.