Quanto ci destabilizza che non sono due negri, non sono due zingari, non sono due gay, non sono due preti, sono due trans. Non sono neppure due tedeschi.
Ma si, andava bene anche due tedeschi.
Ma quel “due”…. Non poter etichettare la realtà ci mette in crisi, è per questo che ci piacerebbe tanto un confortante stereotipo: «L’hanno violentata per un anno perché sono rumeni».
I rumeni lo fanno, si sa.
Come tutti gli extracomunitari.
Ah no, i rumeni non sono più extracomunitari.
Vabbè, fa niente. Sono rumeni. Non sono come noi.
E allora, leggendo questa notizia, ci destabilizza il fatto che i violentatori fossero due che potevano essere il macellaio e il tabaccaio del tuo quartiere, che li conosci fin da bambino. L’elettrauto e il barista. L’ingegnere e il commercialista…
Due italiani. Due che possono benissimo essere i tuoi vicini di casa, i cugini di tua madre, i cognati di tuo fratello. O magari proprio tuo fratello, sì, perché i violentatori non sono tutti figli unici.
Due in manette. Due dei nostri.