Perché fai sesso? Sembra una domanda banale. Lo sanno tutti perché si fa sesso. Già. Ma tu? Perché tu fai sesso? Quali sono le tue motivazioni?

La risposta più corretta è che non si fa sesso sempre per lo stesso identico motivo. In alcune culture e in alcuni periodi storici si pretendeva che il sesso fosse “nient’altro che”: nient’altro che uno strumento di riproduzione, nient’altro che un dovere coniugale, nient’altro che un’esigenza pulsionale…

Riproduzione

Certo, una delle finalità principali dell’attività sessuale è la riproduzione della specie. Ma se consideri le cose dal punto di vista del Pianeta devi ammettere che non c’è una reale necessità che proprio tu continui la specie: siamo già 7 miliardi e seicentomila (potete controllare il numero esatto su worldometers). L’affascinante tesi del biologo Richard Dawking è invece che facciamo sesso non per incrementare la specie ma per far sopravvivere i nostri singoli geni (“il gene che pensa a sé”, appunto).
In ogni caso, ci sono momenti nella vita di coppia in cui si sceglie di fare sesso per concepire un bambino. O almeno per provarci, che è comunque un’attività piacevole.

Succede però che spesso l’iperriflessione, i dubbi e le preoccupazioni legate al compito (“dobbiamo riuscirci!”, “se non ci riusciremo anche stavolta sarà terribile!”, “come potrò farmi guardare in faccia se fallisco di nuovo?”, “non sono così certo di volerlo un figlio ora, con lui/lei, in queste condizioni…”) trasformano un momento di incontro intimo, giocoso e affettuoso in una esperienza sgradevole. In questi casi fare un incontro di terapia di coppia può essere una buona idea.

Che sia con il partner o con l’amante, con uno sconosciuto o con una persona per cui proviamo affetto, abbiamo sempre un motivo

Intimità ed emozioni

L’etologia ha ormai dimostrato che molte specie fanno sesso non solo per accoppiarsi ma anche per trasmettere affetto, stabilire gerarchie, sedare emozioni spiacevoli, giocare, provare e far provare piacere. Nel mondo contemporaneo la dimensione del gioco e dell’intimità sta attraversando una profonda crisi: gli smartphone, le serie TV, i social network e i siti porno stanno in qualche modo “drogando ” il desiderio e la pratica sessuale. Ad esempio, in Italia abbiamo un record di accessi a YouPorn, ma allo stesso tempo la frequenza dei rapporti è calata del 10% (fonte).

Parliamo molto di emozioni, le esibiamo in tv e sui social, condividiamo emoticon, ma facciamo sempre più fatica ad emozionarci davvero per l’altro e con l’altro.

Che sia con il partner o con l’amante, con uno sconosciuto o con una persona per cui proviamo affetto, abbiamo sempre un motivo: ci prendiamo cura dei nostri sentimenti e delle nostre sensazioni (voglio fare sesso per sentirmi meno sola, perché sono triste, perché sono allegro, perché sono annoiato, per sentirmi desiderato…) e ci prendiamo cura dei sentimenti e delle aspettative dell’altro (voglio farla/o sentire bene, voglio che sia felice, voglio fare sesso per fare pace, voglio distrarlo da questo brutto momento che sta vivendo…). I motivi possono anche essere meno altruistici: si può scegliere di fare sesso per un tornaconto personale, per vendetta, per punizione, per rabbia.

Ogni volta che facciamo sesso si realizza un incontro e ogni volta proiettiamo nell’incontro sessuale i nostri fantasmi e i nostri “copioni sessuali”:

  • come fa sesso un “vero uomo”?
  • come fa sesso una “vera donna”?
  • Sta bene mostrare di gradire questa cosa?
  • Posso chiedere?
  • Devo accettare certe proposte o rifiutarle?
  • Cosa direbbero gli altri?

Spesso le leggi della Stroke Economy interferiscono pesantemente nella vita sessuale.

Motivazioni inconsce

Qualunque sia il motivo per cui scegliamo di fare sesso, nell’incontro sessuale si attivano sempre motivazioni delle quali non siamo consapevoli. Perché per fare sesso ci mettiamo a nudo, anche quando restiamo vestiti. Abbiamo mille preoccupazioni legate alla nostra identità e al nostro valore.

E così la camera da letto si trasforma in un’aula di tribunale: siamo spinti a dimostrare qualcosa, ci sentiamo giudicati fisicamente, dall’esito dell’atto sessuale dipenderà l’immagine che noi abbiamo di noi stessi (virili o impotenti, capaci o inetti, amabili o degni di disprezzo, autonomi o dipendenti, degni di stima o deprecabili, sottomessi o dominanti, remissivi o prepotenti, buoni o cattivi…). Queste motivazioni sono sommerse, agiscono in modo inconsapevole ma potente.

Ecco, questi sono, in sintesi, i principali motivi per cui la gente fa sesso. Stando così le cose, è chiaro che il sesso non è mai “solo sesso”. In ogni atto sessuale è in gioco una posta molto alta. 

E tu? Quali desideri e quali paure ti appartengono? Ti sei mai chiesto quando fai sesso perché lo stai facendo?


dr Christian Giordano

Psicologo Psicoterapeuta, mi occupo principalmente di terapia di Coppia e terapia Sessuale. Esperto in psicodiagnosi e grafologia. Appassionato di saggistica, neuroscienze e letteratura, in particolare filosofia, narrativa, fantascienza e fantasy. Linux user. → Scrivimi per info e consulenze private in studio e via Skype.