Molte persone testimoniano di aver sognato qualcosa che di lì a qualche giorno si è avverata. Un po’ come i precog del film “Minority report(Steven Spielberg, 2002). Ma è davvero possibile sognare il futuro? E cosa può dire la psicologia riguardo al fenomeno dei sogni premonitori?

Definiamo come premonitori quei sogni in cui “vediamo ” in anticipo ciò che poi succede. In questo articolo non vi dirò la verità vera sui sogni premonitori, perché non esistono ricerche scientifiche che abbiamo messo la parola “fine” alla comprensione di questo fenomeno. Onestamente, va anche detto che finora non abbiamo nessuna prova che i sogni premonitori esistano davvero. Esiste chi dice di averli fatti o di conoscere qualcuno che dice di averli fatti, ma non c’è nessuno che abbia descritto in modo particolareggiato una cosa che sarebbe accaduta mettendola nero su bianco in modo che venisse verificata.

Statistica

Iniziamo dai numeri: ogni notte 7,6 miliardi di persone sognano. Anche se non tutti ricordano i propri sogni, dal punto di vista statistico sarebbe sorprendete se nessuno di questi sogni corrispondesse agli altrettanto miliardi di eventi che accadono. Che in qualche manciata di casi possa avvenire che sogno una cosa che poi avviene rientra nel campo delle coincidenze.

Se ad esempio mescoli le carte e le prime 4 che giri sono 7 8 9 9 potresti rimanere sbalordito: il 7-8-99 è quando hai conosciuto tua moglie Piermariangela! Ma se quella sequenza capita a me, non mi farebbe alcun effetto, perché quel giorno non ho conosciuto nessuna Piermariangela e non mi è successo niente di particolare. Sei tu che dai significato a quella serie di numeri casuali (tra l’altro: perché non li leggi come 78-99? o 789-9? o 7-899)

Se quindi sogno che “qualcuno muore”, è facile che il sogno si avveri, perché ogni giorno qualcuno muore.

Bias di conferma

Tutti noi sappiamo che tendiamo a ricordarci meglio le cose che confermano le nostre convinzioni e a dimenticare quelle che ci contraddicono. Questo effetto si chiama bias di conferma ed è dovuto alla memoria selettiva. Magari ho sognato centinaia di volte che mia zia Giuseppangela moriva, ma mi ricorderò solo il giorno che l’ho sognato e poi è morta. E se a distanza di anni capiterà di nuovo una simile “coincidenza”, questi due eventi diventeranno la conferma che faccio sogni premonitori.

L’Effetto Barnum (o effetto Forer)

Come ho detto, i sogni premonitori non vengono mai scritti in modo particolareggiato prima che avvengano. Insisto sul “particolareggiato” perché è facile che chi dice di aver avuto un sogno premonitore spesso cada in un bias cognitivo molto noto e molto studiato: l’effetto Forer (o Barnum) riguarda il fatto che tendiamo a riconoscerci in descrizioni generiche, un po’ come avviene negli oroscopi.

Se dico che ho sognato “qualcosa di brutto”, è molto probabile che effettivamente mi accada. Il problema è che”brutto” può essere qualsiasi cosa: lo spezzarsi un’unghia, il licenziamento del marito, un tumore, il raffreddore del barboncino, l’onda anomala di uno tsunami, un meteorite su Campobasso…

Il cervello come generatore di ipotesi

Il nostro sistema nervoso è un laboratorio di ipotesi. Secondo gli esperimenti di Michael Gazzaniga, l’emisfero sinistro è un interprete, ha il compito, cioè, di dare una spiegazione a quello che accade in base agli elementi che ha a disposizione. I neuroscienziati Changeux e Edelman affermano che le cellule che compongono il sistema nervoso vagliano un numero elevatissimo di ipotesi, scartando quelle meno funzionali e consegnandoci quelle più utili. Ciò ci consente di scegliere solo tra un numero ristretto di opzioni. 

Tutti questi processi avvengono al di sotto della soglia di coscienza, solo alcuni diventano coscienti. Ma se abbiamo ragionato correttamente e valutato bene i dati, quelle ipotesi corrisponderanno a ciò che avverrà.

Cosa succede nei sogni

Durante il sonno il cervello non si mette in stand-by, ma consolida le informazioni acquisite durante il giorno. Ecco perché nei nostri sogni troviamo mescolati elementi recenti a cose passate. Questo avviene perché nel sistemare i nuovi dati nelle reti della memoria, il nostro cervello va a riattivare alcuni ricordi passati già registrati.

Ad esempio: nostro zio Giovanni è morto da molti anni. Nel nostro cervello abbiamo registrato il suo ricordo di quando da piccoli andavamo con lui a pescare. Se prima di andare a dormire abbiamo visto un documentario sugli squali, quelle immagini vengono sistemate nelle aree del cervello in cui ci sono i nostri ricordi della pesca, che sono a loro volta collegate con nostro zio. Al risveglio ci sorprenderemo di aver sognato proprio zio Giovanni, al quale non pensiamo da chissà quanto tempo! Ecco anche spiegato perché oggi è raro sognare un cavallo mentre nel ‘600 era una cosa molto comune.

Validità dei sogni premonitori

I dati che vi ho illustrato finora ci permettono di distinguere tra diversi tipi di sogni premonitori. Scartiamo subito quei sogni troppo vaghi, dovuti ad effetto Barnum o altri bias cognitivi. Se il sogno è particolareggiato e preciso, può essere prevedibile o imprevedibile.

I sogni premonitori prevedibili

I sogni che riguardano noi e la nostra cerchia di amici e familiari rientrano quasi sempre tra in questa categoria. Come abbiamo visto, il nostro cervello genera numerose ipotesi e lo fa in base agli elementi che ha a disposizione.

Anche se è spiacevole ammetterlo, l’ipotesi che una persona che conosciamo possa morire non è affatto così strana. Tutti dobbiamo morire e nessuno ha un contratto di vita garantito fino ai 100 anni, anche se ci piacerebbe che fosse così.

Se abbiamo un parente malato e sogniamo che morirà, non ci sorprenderemo molto nel caso in cui il sogno dovesse “avverarsi”. Ma se invece sogno che il mio amico Antongiulio muore in un incidente stradale sulla via Aurelia e poi veramente muore in un incidente sulla via Aurelia? Come me lo posso spiegare?

Quando si parla di affetti ed emozioni così forti non è facile rimanere equilibrati e usare la logica. Bisogna ammettere che l’ipotesi che il mio amico Antongiulio potesse morire in un incidente stradale purtroppo non era così assurda, era sempre distratto mentre guidava e le volte in cui sono salito in macchina con lui abbiamo rischiato un incidente non so quante volte. Anche il fatto che sia morto proprio in quel punto della via Aurelia, a ripensarci, non è così strano: Antongiulio passava di lì ogni giorno per andare a lavoro. E quel tratto è particolarmente insidioso.

I sogni premonitori imprevedibili

Sono quei sogni che riguardano eventi di cui non avevamo alcuna conoscenza e non potevamo ipotizzare come l’esplosione di una centrale nucleare in India, l’elezione presidenziale di una data persona in uno Stato sconosciuto o un attentato in un paese che non avevamo mai sentito nominare prima, ad esempio. Sono sogni rarissimi.

Hindsight bias: i sogni premonitori sono premonitori solo dopo

Non tutte le persone sono oneste. Molti (ad esempio persone con disturbo istrionico di personalità) vogliono far credere di avere capacità divinatorie per mettersi in mostra e sentirsi “speciali” oppure per fare soldi.

Ma la maggior parte delle persone che riferiscono di aver fatto sogni premonitori è assolutamente in buona fede, solo che senza saperlo sta applicando un bias cognitivo noto come hindsight bias. Poiché la memoria è una ricostruzione del ricordo, in cui i pezzi vengono riassemblati ogni volta che richiamiamo il ricordo alla coscienza, può capitare che dopo un evento che ci colpisce influenziamo i nostri ricordi in base ad un giudizio retrospettivo dicendo «ve l’avevo detto, io!».

Nella quasi totalità dei casi, i sogni premonitori sono premonitori di cose per noi negative. L’hindsight bias avviene per il bisogno di conferma, come abbiamo detto, ma anche perché noi esseri umani abbiamo bisogno di agency, di sentire cioè di avere il controllo sulla nostra vita. Di fronte a un evento doloroso, la percezione di poter in qualche modo prevedere gli eventi ci dà sicurezza e rende il mondo, questo folle mondo pieno di imprevisti e sofferenze, un luogo più coerente e meno spaventoso.


dr Christian Giordano

Psicologo Psicoterapeuta, mi occupo principalmente di terapia di Coppia e terapia Sessuale. Esperto in psicodiagnosi e grafologia. Appassionato di saggistica, neuroscienze e letteratura, in particolare filosofia, narrativa, fantascienza e fantasy. Linux user. → Scrivimi per info e consulenze private in studio e via Skype.

2 commenti

Elena Ponzo · 6 Giugno 2018 alle 18:23

Buonasera dr Giordano,
mi dispiace ma non condivido affatto ciò che scrive in questo articolo sui sogni premonitori che sono le stesse cose che ripetono da anni quelli del CICAP, in special modo quando afferma che “non c’è nessuno che abbia descritto in modo particolareggiato una cosa che sarebbe accaduta mettendola nero su bianco in modo che venisse verificata”.
Io non sono un’esperta di sogni, ma sono una sognatrice speciale che ha avuto la vita costellata da sogni premonitori (e non solo), tant’è che in un articolo del mio blog ho confutato queste tesi con un sogno premonitore-ricorrente documentato in cui mia madre defunta ha diagnosticato il diabete a mia sorella. Di questa premonizione esiste il file in pdf del racconto del sogno ed il documento che comprova la materializzazione dell’evento preannunciato.
Sarei veramente lieta di avere un suo parere in merito.
Grazie. Cordiali saluti.

    admin · 12 Giugno 2018 alle 21:10

    Gent.ma Elena, la ringrazio per aver condiviso a sua esperienza. Alcuni sogni hanno un contenuto prevedibile, per quanto ciò possa lasciarci sorpresi e meravigliati. Il motivo per cui la psiche agisce in questo modo l’ho in parte spiegato nell’articolo parlando di effetto Barnum, bias di conferma, hindsight bias, bisogno di agency etc.

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