Contrariamente a quanto si pensa, il testosterone non è un ormone esclusivamente maschile. Il testosterone è un ormone che nel maschio viene prodotto dai testicoli e dal surrene, nella femmina viene prodotto in piccole quantità dalle ovaie e dal surrene. In alcuni casi il suo livello nell’uomo può essere inferiore, incidendo sul desiderio sessuale, la capacità di erezione e il tono dell’umore.

Cos’è l’ipogonadismo

L’ipogonadismo maschile è la condizione per cui i testicoli non producono un quantitativo adeguato di ormoni sessuali maschili (testosterone, FSH e LH).  Può essere congenito, passeggero (ipogonadismo temporaneo) oppure, nella maggior parte dei casi, avere esordio in età adulta. Con l’avanzare dell’età tende a peggiorare, perché il livello di testosterone dopo il picco dei 20 anni cala dell’1% circa a partire dai 30/35 anni in poi.

Ecco i livelli medi di riferimento del testosterone biodisponibile in base all’età (fonte):

  • 20 – 29 anni: 83 – 257 ng/dl
  • 30 – 39 anni: 72 – 235 ng/dl
  • 40 – 49 anni: 61 – 213 ng/dl
  • 50 – 59 anni: 50 – 190 ng/dl
  • 60 – 69 anni: 40 – 168 ng/dl

Si parla di testosterone biodisponibile (o libero) perché di tutto il testosterone che circola nel sangue solo il 2% svolge il proprio ruolo, il restante 98% rimane legato a delle proteine (albumina, CBG e SHBG) che lo rendono inerte e quindi inutilizzato.

Sintomi dell’ipogonadismo

Nel primo periodo l’ipogonadismo è accompagnato da diminuzione del desiderio sessuale, disfunzione erettile, disturbi del sonno e dell’umore, astenia. In condizioni prolungate, si possono avere manifestazioni “femminilizzanti” come riduzione della massa muscolare magra, aumento del grasso viscerale e ginecomastia, atrofia testicolare, diradazione della peluria, osteoporosi.

I sintomi di tipo psicologico dipendono sempre dall’ipogonadismo? No. Calo della libido, problemi con il sonno, umore depresso e senso di affaticamento sono tipici anche del Disturbo depressivo. Teniamo anche conto che nulla esclude che Depressione e Ipogonadismo possano coesistere, per cui è bene confermare la diagnosi con il dosaggio dei livelli ormonali e con una psicodiagnosi mirata.

Come aumentare il testosterone

Innanzitutto diffidate di chi promette miracoli. Se sospettate di avere ipogonadismo o altre patologie rivolgetevi ad un medico specializzato che saprò indicarvi la terapia farmacologica a base di testosterone più idonea al vostro caso. Livelli bassi di testosterone infatti possono essere anche dovuti a obesità, diabete, sindrome metabolica, cancro dei testicoli etc. per cui l’autodiagnosi è sempre da evitare.

Terapia farmacologica sostitutiva. Fino a qualche anno fa, l’unica opzione era l’iniezione intramuscolare di testosterone. Oggi il testosterone si trova in numerose preparazioni farmaceutiche: pasticche per assunzione orale, stick di testosterone da applicare sotto le ascelle come un deodorante; cerotti simili a quelli per smettere di fumare, muco-adesivi che si applicano ai denti… Negli ultimi anni si tende a preferire il testosterone in gel idroalcolico all’1% perché provoca meno irritazione cutanea rispetto ai cerotti e induce livelli sierici complessivi superiori ed è meno complicato da utilizzare dell’adesivo transbuccale. L’uso di terapia sostitutiva ha comunque numerosi e significativi effetti collaterali dei quali è necessario essere consapevoli.

Stile di vita sano. Nonostante numerosi integratori in commercio promettano miracoli (come ad esempio il Tribulus terrestis – vedi l’interessante video di MD Nutrition) ad oggi non esistono integratori alimentari in grado di aumentare i livelli di testosterone biodisponibile, cioè in grado di far oltrepassare la soglia del 2%. Per far sì che il testosterone svolga la sua funzione rispetto al tono muscolare, al desiderio sessuale e alla capacità di erezione, le regole da seguire sono tre: 

  1. Sonno (dormire un numero adeguato di ore, almeno 7 e non meno di 5)
  2. Alimentazione (inserire nella propria alimentazione cibi contenenti zinco, magnesio e omega-3 come molluschi, crostacei, sgombro, salmone, sardine, tonno, spinaci, bieta, frutta a guscio, cioccolato amaro sopra 80% etc) 
  3. Equilibrio psicologico (essere consapevoli, gestire in modo armonico emozioni e pensieri, coltivare una rete di relazioni soddisfacenti e “nutrienti” etc)

In conclusione

Se sospettate problemi di tipo fisico rivolgetevi ad uno specialista medico. Se invece non avete patologie fisiche particolari e volete far sì che il vostro organismo agevoli l’azione del testosterone per una migliore vita sessuale e per mantenere il tono muscolare più elevato, allora modificate il vostro stile di vita alimentandovi, dormendo, pensando e socializzando in modo sano ed equilibrato.

 

 

Una curiosità: il fumo influisce sulla produzione di testosterone? No, anzi: una ricerca su 1241 uomini di mezza età condotta dalla Harvard School of Public Health mostra che i livelli di ormoni maschili (DHEA, DHEAS, androstenedione, testosterone e DHT) sono più alti del 20-30% nei fumatori. Che però hanno maggiori probabilità di disfunzione erettile e problemi cardiaci. Non è chiaro se sia il fatto di avere maggior testosterone che predispone al fumo o se sia il fumo a influenzare i livelli di testosterone. In ogni caso, smettere di fumare può essere una buona idea. Magari chiedendo una mano ad uno psicoterapeuta o ad un centro specializzato.

 


Field AE, Colditz GA, Willett WC, Longcope C & McKinlay JB (1994). The relation of smoking, age, relative weight, and dietary intake to serum adrenal steroids, sex hormones, and sex hormone-binding globulin in middle-aged men. J Clin Endocrinol Metab. LCCIX(5):1310-6.


dr Christian Giordano

Psicologo Psicoterapeuta, mi occupo principalmente di terapia di Coppia e terapia Sessuale. Esperto in psicodiagnosi e grafologia. Appassionato di saggistica, neuroscienze e letteratura, in particolare filosofia, narrativa, fantascienza e fantasy. Linux user. → Scrivimi per info e consulenze private in studio e via Skype.