Una riflessione sulla cultura dell’apparenza e del successo che oppone al qui-e-ora il tutto-e-subito

Non mi piace parlare di casi di cronaca. Vengono dimenticati in un battito di ciglia a favore del prossimo caso per cui indignarsi.

Nello sgabuzzino del nostro cervello ci sono mucchi di magliette nere Je suis Charlie, bandiere rainbow di Orlando, pezzi di macerie de L’Aquila e dell’Umbria, cartoline di gemelline scomparse, ritagli di cronaca con bambine che si prostituiscono per l’iPhone, la carrozzina del disabile massacrato dai bravi ragazzi di parrocchia…

Tutta roba che sta lì a prendere la polvere.

Mastichiamo “i casi” freneticamente, sviluppando frammenti di indignazione etica in dissonanza cognitiva con le parole, i gesti e le scelte del nostro quotidiano.

Ci vuole un atteggiamento differente. Ci vuole un’altra vita (cit.). Un’educazione mindfulness che ci consenta di fare sedimentare, che sviluppi in noi una morale integrata con il resto della nostra personalità.

Siamo costretti ad apparire sempre vincenti, sempre felici, appagati, forti e realizzati

La negazione delle emozioni e dei limiti

Siamo immersi nella cultura del selfie, dell’apparire sempre vincenti, sempre felici, appagati, forti, impegnati, realizzati. Questa cultura ci è tatuata dappertutto: sulle braccia, sul collo, negli occhi e nelle orecchie.

Una cultura in cui la sofferenza, la delusione e la fatica non sono un’opzione accettabile, le emozioni sgradevoli e i fallimenti non vengono riconosciuti come parte dell’esistenza ma vengono negati e rigettati.

Una cultura in cui gli idoli sono “uomini senza qualità” (cit.), in cui l’aspetto e la comunicazione non sono più un mezzo ma un fine. Comunicare è il valore. Non importa cosa.

Una comunicazione di scarsissima qualità. NOn si è mai scritto così tanto nella storia dell’umanità come in questi ultimi anni, ma non si è mai scritto così male come in questi ultimi anni. Si scrive tanto, si legge poco e si capisce meno della metà di ciò che si legge.

Gli articoli di giornale sono trafiletti sempre più brevi, sempre più scarni ed elementari, ridotti al titolo perché la maggiori parte legge solo quello e condivide a scatola chiusa.

Il fiorire del pensiero altrui

Abbiamo ridotto il dialogo a slogan, frasi motivazionali e citazioni (in)colte.

È il fiorire del pensiero altrui. Immagini suggestive con frasi di Autori che non abbiamo mai letto e che ci dimenticheremo dopo aver cliccato “condividi”. Non porteranno alcuna saggezza nelle nostre vite, non ci saranno di alcun nutrimento quando la sofferenza e la fatica ci faranno visita.

Le immagini autoreferenziali e autocelebrative di Instagram.

I video di TikTok con parole prese in prestito, umorismo preso in prestito, ragionamenti presi in prestito.

Una riduzione verso il minimale che è agli antipodi dell’essenzialità che si conquista con lo Zen.

Stiamo andando verso l’esclusione dell’Adulto

L’Adulto è quella parte della personalità che l’Analisi Transazionale indica come insieme di pensieri, emozioni e comportamenti basati sul contatto con il qui-e-ora, è la capacità di riflettere sul proprio pensiero (metacognizione), di autoregolare la risposta emotiva e guardare al di là di sé stessi (autodistanziamento).

Il mondo in cui siamo immersi è caratterizzato dal tutto-e-subito, una immediatezza e improcrastinabilità dell’esperienza sensoriale che è la deformazione sfigurata del qui-e-ora.

Da un parte invochiamo un Genitore Normativo– che ci dica cosa fare, l’uomo forte, il guru, seguendo le spinte al conformismo e alla sottomissione. Dall’altra parte ci lasciamo assorbire dal Bambino Libero– che ci impone i suoi bisogni, il suo pensiero autoriferito e il suo comportamento irresponsabile che oscilla tra masochismo e sadismo.

È questa la cultura che fa da humus al disprezzo della vita, alla mancanza di empatia e all’intolleranza.


Dr Christian Giordano

Psicologo Psicoterapeuta, mi occupo principalmente di terapia di Coppia e terapia Sessuale. Esperto in psicodiagnosi e grafologia. Appassionato di saggistica, neuroscienze e letteratura, in particolare filosofia, narrativa, fantascienza e fantasy. Linux user. → Scrivimi per info e consulenze private in studio e via Skype.