Narcisismo e Asperger sono due fenomeni completamente differenti. Eppure in alcuni casi possono sovrapporsi. Vediamo in che modo.

Negli ultimi anni grazie alla ricerca, alla narrativa, al cinema e soprattutto alle serie TV molte persone hanno iniziato simpatizzare per la Sindrome di Asperger. Alcuni hanno imparato a capire il comportamento dei propri figli.

Alcuni si sono riconosciuti in ciò che vedevano nello schermo e hanno scoperto che quella strana sensazione di diversità che li aveva accompagnati fin da bambini aveva un nome, aveva una spiegazione. Magari anche una cura (solo dopo un po’ di tempo scoprono che non c’è nulla da curare).

Un motivo per cui oggi molti amano dichiararsi Aspie nasce dalla plusdotazione e dalla distinzione tra neurotipicità e neurodiversità

Giustamente le persone Asperger da anni rivendicano rispetto e combattono contro i pregiudizi promuovendo l’Aspie power.

La promozione dell’autismo, la netflixizzazione dell’autismo con la diffusione di un’immagine accattivante, divertente e quasi vantaggiosa della condizione Asperger (qualcuno ha detto The Big Bang Theory o Bones?) unite a un clima di generale confusione su cosa sia realmente la Sindrome di Asperger hanno fatto sì che oggi chiunque si senta speciale si autodiagnostichi Asperger. Danneggiando chi lo è sul serio.

L’orgoglio Aspie

Un motivo per cui oggi molti amano dichiararsi Asperger nasce dalla distinzione tra neurotipicità e neurodiversità. A nessuno piace sentirsi “uno qualunque”. In modo particolare alle persone con un tratto narcisistico o istrionico. I narcisisti non tollerano l’idea di essere considerate “normali” o “tipiche”.

Ecco il miracolo: il bisogno di essere considerato non solo unico (tutti siamo unici) ma speciale; non solo con abilità ma con “superpoteri” (Greta Thumberg); non solo diverso ma migliore. Questo bisogno ora può finalmente essere certificato: «Sono Aspie!».

Le stranezze, le eccentricità, le idiosincrasie, le incontinenze, le pigrizie… tutto trova un senso: «Sono Aspie!».

Tutti abbiamo stranezze ma ad alcuni sentirsi dire che sono “come tutti” provoca forte irritazione. Come ti permetti? Io sono speciale! Ho i miei interessi speciali. Ho le mie stranezze speciali. Ho le mie reazioni emotive e fisiche speciali.

Per essere più corretti, attualmente l’etichetta diagnostica “Sindrome di Asperger” non andrebbe più utilizzata. Al suo posto bisognerebbe parlare di autismo ad alto funzionamento.

Cos’è l’autismo? L’ICD-11 descrive il Disturbo dello spettro autistico come caratterizzato da: 
• deficit persistenti nella capacità di avviare e sostenere l’interazione sociale reciproca e la comunicazione sociale (deficit socio-comunicativi);
• una gamma di modelli di comportamento, interessi o attività limitati, ripetitivi e inflessibili che sono chiaramente atipici o eccessivi per l’individuo, età e contesto socioculturale (pattern di comportamento fissi e ripetitivi).
Come per tutti gli altri disturbi, per porre una diagnosi questi deficit devono essere sufficientemente gravi da causare limitazioni al funzionamento sociale, lavorativo, familiare osservabili in tutti i contesti.
Mentre nelle altre forme di autismo le funzioni intellettuali e le abilità linguistiche risultano compromesse più o meno gravemente, nell’autismo ad alto funzionamento c’è una moderata o nessuna compromissione nella capacità dell’individuo di usare il linguaggio funzionale per scopi strumentali.

Personalmente preferisco utilizzare il termine Asperger perché in generale lo spettro autistico si riferisce ad un disturbo, mentre l’Asperger indica una condizione di neurodiversità; inoltre, non viene sufficientemente valorizzata la sensibilità sensoriale (acustica, tattile, propriocettiva etc.) e vengono accomunate persone con lieve compromissione del linguaggio con chi ha la capacità di utilizzare il linguaggio in modo efficace e spesso superiore alla media.

Essere o non essere Aspie

Le caratteristiche peculiari della Sindone di Asperger che attirano i “narcisisti in cerca di diagnosi” riguardano:

  • la difficoltà nella decodifica dell’aspetto non verbale e metaforico della comunicazione,
  • la difficoltà a mascherare il proprio pensiero e le proprie emozioni (difficoltà a “mentire”),
  • la difficoltà a creare e mantenere relazioni interpersonali,
  • l’ipersensibilità sensoriale (suoni, odori, consistenza del cibo, tessuti…),
  • la focalizzazione e la dedizione a interessi assorbenti.

Difficoltà di comunicazione

Molti leggono questa lista e si dicono: «Hey, ma sono io! Quindi sono Asperger!».

No, probabilmente no.

La comunicazione interpersonale è difficile per tutti. Da diversi anni ormai siamo tutti abituati più a fissare uno schermo che a guardare in faccia l’interlocutore, per cui decodificare le espressioni del viso è diventato un po’ più complicato per tutti. Non che nell’epoca pre-Google fosse facile, eh.

Anche le persone con tratto narcisistico non sanno leggere le emozioni altrui perché in genere hanno un certo grado di alessitimia. E perché sostanzialmente non gli interessa.

Non tutti quelli che sono incompetenti a livello relazionale sono Aspie.

Interessi particolari

Molti leggono degli “interessi assorbenti” (cioè interessi ristretti che coinvolgono in modo eccessivamente intenso, focalizzato e totalizzante) e pensano: «Hey, anche io ho interessi speciali dai quali fatico a staccarmi, allora sono Aspie!».

No, probabilmente no.

Se una persona è psicologicamente sana ha interessi: il calcio, i manga, la geologia, l’informatica, l’uncinetto… E quando si è immersi nella propria passione si tende a escludere sensorialmente ciò che ci circonda e a perdere il senso del tempo, magari saltiamo pure i pasti. Se un argomento ti appassiona è normale che cercherai di parlare ogni volta che puoi di quell’argomento e che collezionerai informazioni e/o oggetti che riguardano la tua passione. Il modo in cui vive i propri interessi un Asperger è qualitativamente differente.

Ho letto di gente sui social che si autodiagnostica come Asperger solo perché gli piacciono le serie Netflix o perché conosce tutte le formazioni di calcio a memoria.

Non tutti quelli che hanno forti passioni sono Aspie.

Comportamenti ripetitivi e routine

Molti vedono che gli Asperger hanno un innalzamento drammatico dell’arousal se sono costretti a cambiare le proprie routine e pensano: «Hey, anche io amo fare le cose sempre negli stessi modi e mi dà fastidio se mi si scombinano i piani, ma allora sono Aspie!».

No, probabilmente no.

Noi essei umani siamo fondamentalmente pigri (cit Richard Tahler). Creiamo le routine perché queste alleviano il carico del sistema nervoso, il che aumenta il livello di efficacia ed efficienza delle nostre azioni. Dunque, se non fai le cose ogni giorno in modo diverso, non sei Asperger. Sei semplicemente sano di mente.

«Ma io tutti i giorni quando mi alzo devo accendere lo smartphone, infilare le ciabatte, andare in bagno e bere il caffè». «A me piace più degli altri fare le cose sempre negli stessi modi e andare sempre negli stessi posti!».

Non tutti quelli che prediligono le routine sono Aspie.

Particolarità sensoriale

Riguardo alla sensibilità, magari non ve ne siete accorti, ma ogni essere umano ha sensazioni differenti rispetto agli stimoli. Uno trova il fegato o la trippa “viscidi”, un altro non sopporta le frequenze blu della luce, un altro è infastidito dalla lana o dall’acrilico…

Non tutte le sensibilità sono indice di ipersensibilità Aspie.

Dico quello che penso

E passiamo alla menzogna. Intanto sfatiamo il mito: le persone con Asperger sono in grado di mentire. Perché mentire è una scelta. Se mentite agli amici o ai familiari, se tradite il/la partner etc non è perché avete un gene differente. Stare scegliendo di farlo. E agli Asperger non gli manca il “gene della menzogna”.

Sono tre i motivi per cui esiste questo mito del “Buon Aspie” (cit. Rousseau):

  1. intanto perché gli Aspie, come gli ossessivo-compulsivi (con i quali hanno alcune caratteristiche in comune e spesso le due diagnosi coesistono) hanno spesso un forte senso del giusto e sbagliato e una forte rigidità morale, per cui si sentono in colpa a mentire;
  2. poi perché, quando mentono (perché, ripeto, anche gli Asperger mentono) gli si legge in faccia, Non sono capaci a mentire, nel senso che non sono bravi a farlo, non hanno sviluppato bene questa competenza. Mentire è una competenza comunicativa;
  3. infine, voi scambiate per sincerità il fatto che gli Asperger non sapendo leggere bene il contesto e le regole non scritte della comunicazione sociale, dicono cose che voi, normalmente, non direste. Non è che un Aspie è più sincero se “fa la spia” di un amico o collega. Semplicemente non sa che sta facendo la spia e quindi non si pone il problema di mentire o essere sincero.

Qui è più facile distinguere un vero Asperger da un narcisista o da un istrionico che vuole distinguersi a ogni costo: l’istrionico e il narcisista sanno mentire. E sono anche molto bravi, lo sanno fare bene. Perché l’istrionico distingue bene i contesti sociali. Anche lui, come il narcisista, a volte dice cose sgradevoli, ma perché non gli interessa l’effetto che ha sull’altro. Non perché non se ne rende conto.

Sono quelli che «Ah, cara mia, io dico le cose come stanno!» che tradotto significa: non mi importa se ti ferirò o se è ingiusto ciò che dico. Anche i narcisisti e gli istrionici mancano di competenze sociali e di alfabetizzazione emotiva, ma di tipo differente.

Asperger e plusdotazione

La plusdotazione si sovrappone, soprattutto in età infantile, alla diagnosi di ADHD e di Spettro autistico ad alto funzionamento, ma non coincide con esse. Ma il narcisista, come il calabrone, non lo sa e vola lo stesso verso la diagnosi Aspie.

Cos’è la plusdotazione? Nella comunità scientifica non esiste ancora una definizione univoca e condivisa di plusdotazione. Generalmente viene utilizzato un criterio psicometrico, per cui i giflted sono coloro che hanno un QI (Quoziente Intellettivo) uguale o superiore a 130. Per molti autori è necessario includere nella definizione di plusdotazione anche altre caratteristiche, come ad esempio «un vocabolario ampio e un linguaggio sviluppato, processi di ragionamento precoci e avanzati, memoria eccellente, forte curiosità e interessi ampi, spiccata empatia, tendenza alla leadership, capacità elevate di elaborazione visiva, elevato senso della giustizia e grande impegno in situazioni di sfida» (fonte).
Se utilizziamo il criterio di elevate competenze interpersonali e di ampiezza di interessi, la diagnosi di spettro autistico e quella di plusdotazione non possono coesistere (“Linee Guida per la Valutazione della Plusdotazione Cognitiva in Età Evolutiva” del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, 2018).

La persona che vuole sentirsi a tutti i costi “speciale” si immagina che avere un’intelligenza sopra la media significa essere Asperger. Ha visto Rain man, lui. Ha seguito tutte le stagioni di The Good Doctor. Ha la t-shirt di Sheldon Cooper. A lui non la si fa!

Ma si sbaglia (proprio come quelli che credono che il calabrone non sia adatto a volare).

(Che poi – paradosso nel paradosso – anche il fatto che la sua intelligenza è superiore alla media è autodiagnosticato).

Come alterare il punteggio dei questionari per l’Asperger

In conclusione, essere Asperger, nei diversi gradi e modi in cui si può manifestare la sindrome, non è un superpotere né ti fa essere migliore dei “neurotipici” (magari detto con disprezzo). Presenta vantaggi e svantaggi, e – come per tutti gli esseri umani – il benessere si ottiene valorizzando i primi e imparando a accettare e gestire i secondi.

In alcuni casi – molto rari, immagino, ma non si hanno statistiche al riguardo – il desiderio di attribuirsi la Sindrome di Asperger può essere esso stesso una sindrome: la Sindrome di Münchhausen.

Autodiagnosticarsi la sindrome di Asperger, come vi ho mostrato, è molto facile. E no, i questionari che trovate in rete non sono una prova che siete Aspie. Non ci vuole nulla a alterarli e creare un falso positivo.

È evidente che se conosci quali sono le caratteristiche che deve avere un Asperger, risponderai con il massimo del punteggio a tutti gli item. Ad esempio:

  • «Come fare amicizia e socializzare è un mistero per me». Punteggio: 3.
    E poi in realtà hanno amicizie che portano avanti da una vita, sono pieni di amici che vedono e sentono spesso, i loro album di foto pullulano di feste, gite, momenti sociali con le stesse persone da decenni etc.
  • «Mi sento molto turbato se il modo in cui amo fare le cose viene cambiato improvvisamente». Punteggio: 3.
    E in realtà, a parte la normale difficoltà a cambiare routine che hanno tutti gli esseri umani, non solo hanno cambiato spesso routine senza troppe difficoltà ma addirittura in più occasioni hanno cercato il cambiamento…

I veri Asperger in genere ottengono un punteggio più basso a questi test perché:

  1. Non hanno piena consapevolezza delle difficoltà che hanno
  2. Tendono a minimizzare la propria condizione per un desiderio di “normalità”.

Ecco perché (come suggeriscono gli psicologi che utilizzano il RAADS) è consigliabile fare la diagnosi con uno psicologo. Magari con l’aiuto di persone che vi vivono accanto e possono dare informazioni più oggettive sul vostro comportamento.


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dr Christian Giordano

Psicologo Psicoterapeuta, mi occupo principalmente di terapia di Coppia e terapia Sessuale. Esperto in psicodiagnosi e grafologia. Appassionato di saggistica, neuroscienze e letteratura, in particolare filosofia, narrativa, fantascienza e fantasy. Linux user. → Scrivimi per info e consulenze private in studio e via Skype.