Il problema del pensiero di tipo paranoico è che non c’è un limite.

Gli esperti affermano che il Covid-19 è letale? Ma voi non vi fidate. Esigete nomi, cognomi e indirizzi dei morti!

Viene data la notizia di un trentenne o di un cinquantunenne morti per Covid? Non vi fidate. Pretendete la cartella clinica! Magari sono morto per colpo di arma da fuoco. O schiacciati da un pianoforte a coda caduto da un palazzo. Si fa presto a dire “per Covid”.

Pubblicano la cartella clinica ma non vi fidate lo stesso. Magari l’hanno manomessa con Photoshop.

Vi mostrano di persona la cartella originale? Ma non vi fidate, ugualmente. Magari i medici hanno scritto che è morto per Covid perché vogliono che si faccia terrorismo sul Covid. Ai medici il terrorismo piace, lo sanno tutti.

Fanno fare a voi personalmente l’autopsia e non trovate altre cause di morte? Non cambia nulla. Perché si, ok, è un caso di morte per Covid su miliardi, ma tutti gli altri sono casi inventati. È tutto falso. È una dirittura sanitaria lo sanno tutti.

Il paranoico non cerca informazioni. Cerca conferme alle proprie convinzioni.

Il pensiero paranoico non cerca informazioni e dati per farsi un’idea della realtà. Cerca conferme alle proprie convinzioni. Non è vero che queste persone non si fidano di nessuno. Anzi. Si fidano ciecamente di chiunque rinforzi la loro idea. Applicano un pensiero dicotomico:

  • chiunque appartiene al mainstream vuole ingannarli, ha losche finalità di profitto e di potere, è mosso da cattiveria e odio.
  • chiunque dica il contrario e vada contro il “pensiero comune” agisce in modo disinteressato ed è fondamentalmente onesto e buono.

La psicoanalista Melania Klein avrebbe parlato di Seno buono e Seno cattivo. Tutto il Bene da una parte, tutto il Male dall’altra.

Questa persone hanno bisogno di sentire che fanno parte di una élite che ha capito tutto, che è furba e sagace, che conosce i piani segreti dei Poteri Forti (non molto segreti, a quanto pare) e vogliono prendere le distanze da tutti gli altri che, invece, sono idioti e servi del pensiero dominante (“Svegliaaaaa!!1!”)

È la Posizione di vita che in Analisi Transazionale viene defiita: “Io sono ok – Tu non sei ok”.

Che sia chiaro

Non è che chiunque abbia idee che vanno controcorrente o ha un pensiero critico è un paranoico. Nello spettro che si crea tra pensiero ipercritico e pensiero acritico al polo opposto a quello dei paranoici troviamo la creduloneria, cioè quelli che accettano acriticamente tutto ciò che dice la D’Urso, il TG e “l’internet”. I poli estremi sono entrambi patologici.

Il continuum tra eccessiva sfiducia ed eccessiva fiducia

Per distinguere il pensiero paranoico dal pensiero critico basta valutare:

  1. Il grado di pervasività, cioè se la persona applica questo schema paranoico in tutti gli ambiti: amici, partner, colleghi, “il governo”, “gli altri” etc. Sono persone per le quali tutti nascondono qualcosa. Tutti stanno cercando di fregarle.
  2. Il grado di rigidità, cioè se la persona ha un pensiero flessibile, è aperto al confronto, è disposto a cambiare idea e ad ammettere il torto. Occorre valutare se e quanto è in grado di riconoscere i propri limiti (limiti di conoscenze, competenze, fallacia cognitiva etc.).

Sono tutti paranoici?

Poche persone hanno un Disturbo paranoico di personalità, forse meno dello 0,7% della popolazione. E ancora meno hanno una Schizofrenia paranoica, per fortuna. La maggior parte ha solo un pensiero rigido e caratterizzato da numerosi bias.

Ma a cosa serve avere un pensiero così sospettoso e rigido? È un modo difensivo di rapportarsi alla realtà. In genere chi ha un pensiero di tipo paranoico ha una storia personale in cui ha sperimentato il mondo come ostile e pericoloso.

Il “Non fidarti” serve a proteggersi e sentirsi al sicuro. Gli schemi psicologici cognitivi, emotivi e comportamentali che abbiamo appreso nell’infanzia possono essere sintetizzati, secondo l’Analisi Transazionale, in alcune frasi chiamate “ingiunzioni“. Le ingiunzioni sono tutte espresse in forma di divieti (“non sentire”, “non appartenere”, “non essere piccolo”, “non essere sano di mente” etc.) perché indicano ciò che il bambino ha capito che deve assolutamente evitare di fare altrimenti il caregiver si allontanerà e non gli darà le stroke di cui ha bisogno.

È evidente che il “Non fidarti” è l’ingiunzione prevalente nelle persone con pensiero paranoico. Ma spesso è accompagnata anche dal “Non pensare”, perché queste persone delegano le proprie capacità di pensiero critico a figure che investono di autorità e di potere (il Genitore Critico).


Se vi riconoscete in questa modalità disfunzionale, vi consiglio di prendervi cura della vostra mente e fare un percorso psicoterapeutico. È un percorso lungo, ne ho avuto esperienza con molti pazienti.
È lungo perché non è facile modificare un “salvavita” mentale. Però dà molta soddisfazione e aiuta a vivere in modo più sano e a sentirsi meno frequentemente in trincea.


Dr Christian Giordano

Psicologo Psicoterapeuta, mi occupo principalmente di terapia di Coppia e terapia Sessuale. Esperto in psicodiagnosi e grafologia. Appassionato di saggistica, neuroscienze e letteratura, in particolare filosofia, narrativa, fantascienza e fantasy. Linux user. → Scrivimi per info e consulenze private in studio e via Skype.