Una delle cose che mi ha sempre affascinato del Natale è la luminosità. Da bambino restavo per ore a guardare incantato l’accendersi e spegnersi delle lucine nascoste tra gli aghi dell’abete e quelle che occhieggiavano dalle finestrelle di cartapesta delle casette del presepe.

L’archetipo della luce è molto potente perché è collegato alla nascita, alla rinascita e all’inizio

Simboli e regressione collettiva

Le festività natalizie stimolano una “regressione collettiva“: ci si concentra sui temi familiari, sul “bambinello”, sulla nascita e sui miti delle origini. L’interesse per l’origine del cosmo riflette l’interesse arcaico che ogni essere umano ha per la propria origine.

Come è noto, le festività cristiane si intrecciano su tre precedenti festività pagane: la festa del Sol Invictus,  collegata al culto egizio di Horus e a quello di Mitra (Natale), la festa romana del dio Giano, divinità bifronte che tiene uniti passato e futuro (Capodanno) e, dall’oriente, la festa delle sorgenti (Epifania).

L’archetipo della luce è molto potente proprio perché è collegato alla nascita, alla rinascita e all’inizio. Luce e tenebra, notte e giorno, veglia e sonno. La vita è possibile solo dove c’è luce.

La luce come terapia

Mi piace pensare anche all’aspetto terapeutico della luce. È stato sperimentato con successo l’uso di stimolazione luminosa su gruppi di neuroni come terapia di alcuni disturbi psicologici e neurologici (ad esempio il Parkinson) e si è visto che è efficace quanto la microstimolazione elettrica. Sappiamo anche che la luce solare stimola un precursore della serotonina ed è efficace nella cura della depressione (pensiamo al numero di suicidi nei paesi nordici e all’impiego di lampade a frequenze specifiche).

Trovo suggestiva l’idea di lavorare con i simboli. Non tanto a livello interpretativo, quanto utilizzando la simbologia come strumento terapeutico analogico, metaforico, diretto all’emisfero destro (P. Watzlawick, Il linguaggio del cambiamento). Utilizzare nel nostro percorso di crescita la potenza del simbolo della luce – soprattutto nel periodo natalizio – può aiutarci a stimolare esperienze di rinascita e di focalizzazione sui desideri.

La luce può anche essere usata come metafora dell’esplorazione, una torcia che si addentra nei meandri del nostro inconscio e fa luce su ciò che ancora non conosciamo di noi stessi.

Soffermare lo sguardo e il pensiero sulle luci di Natale è un’esperienza piacevole e vivificante. Ed è quello che auguro a tutti voi per questo Natale.


dr Christian Giordano

Psicologo Psicoterapeuta, mi occupo principalmente di terapia di Coppia e terapia Sessuale. Esperto in psicodiagnosi e grafologia. Appassionato di saggistica, neuroscienze e letteratura, in particolare filosofia, narrativa, fantascienza e fantasy. Linux user. → Scrivimi per info e consulenze private in studio e via Skype.