La direzione del cambiamento è chiara: gli androidi occuperanno una fetta sempre più rilevante non solo dell’economia, ma anche della vita sociale e culturale. Sappiamo che accadrà, ma non sappiamo ancora come avverrà l’accomodamento tra umano e artificiale: conflitto? Fusione? Separazione? Convergenza?
Lo sapremo quando verrà raggiunta la massa critica.

Una recente ricerca dell’Università di Cambridge ha dimostrato che un gruppo di bambini tra gli 8 e i 13 anni ha interagito in modo più empatico e sincero con dei robot socialmente interattivi che con gli operatori umani (University of Cambridge. “Robots can be used to assess children’s mental wellbeing”). Negli ultimi anni sono state fatte moltissime ricerche sulla relazione umano-robot.

Noi esseri umani abbiamo un istinto alla pareidolia e ad antropomorfizzare ciò che ci circonda. Basta pensare al fatto che spesso diamo un nome alla nostra automobile ma soprattutto basta osservare il modo in cui interagiamo con cani e gatti. Chi conosce l’esperimento di Harlow con le scimmie rhesus sa che anche un cilindro di ferro e pelliccia può elicitare l’attaccamento (per chi non lo consce ecco il video: Harlow’s Experiment attenzione, immagini emotivamente forti).

Non sorprende quindi che noi esseri umani possiamo creare un legame con un robot dalle vaghe forme umanoidi. Né ci deve stupire che gli attribuiamo intenzionalità, emozioni e pensieri.

Dai tempi di ELIZA le IA sono evolute e hanno sviluppato una rudimentale teoria della mente e .

Questo è tanto più vero se parliamo di androidi

I robot non umanoidi sono già impiegati in molti settori, primo fra tutti quello bellico. Anche Strech, il braccio meccanico che organizza il magazzino e prende decisioni e il FamDroid che pianta i semi nei campi sono robot con una IA. Ma è più facile creare legame e proiettare i propri schemi di attaccamento su un androide, cioè un robot che parla, si muove e somiglia a un essere umano.

Nella fantascienza gli androidi sono indistinguibili dagli umani, oggi siamo già entrati in quella fase.

I primi androidi assisteranno gli anziani

Uno dei primi settori in cui verranno impiegati gli androidi è quello della assistenza agli anziani. La tecnologia è sviluppata da Paesi ricchi ma vecchi: Cina, Corea, U.S.A., Giappone…, la denatalità ha prodotto anziani benestanti ma soli.

Gli androidi sono assistenti che non si lamentano, non fanno vertenze, non ti derubano, non ti circuiscono per farsi sposare, non falsificano il trattamento per accaparrarsi l’eredità, gli androidi non si stancano mai, non li infastidisce il tuo odore, la tua bava, il tuo incessante brontolare…

È importante che siano simili agli umani altrimenti non vincerebbero la diffidenza e non consentirebbero l’instaurarsi di un legame. Già molti anziani sono incapaci di legarsi a badanti umani, figurarsi se potrebbero mai accettare un parallelepipedo di acciaio con le ruote.

Negli attuali androidi le espressioni facciali sono già molto verosimili (vedi Promobot, Engeneers Arts e altri), i movimenti sono sempre più fluidi (vedo Boston Dynamic e Tesla bot), la capacità di capire e sostenere brillantemente una conversazione è già realtà (vedo chatGPT, Bard, Claude…).

È significativo che il primo settore in cui saranno impiegati è quello della cura.

Una questione economica

La produzione su larga scala farà sì che un androide costerà meno di una RSA o di un/a badante. E poi rimarrà di proprietà, che potrà essere impiegato con un altro parente anziano o disabile o per altri scopi, che è un bel vantaggio.

I robot non umanoidi sostituiranno sempre di più gli umani nei settori più basici come l’agricoltura, l’industria manifatturiera etc; le IA si occuperanno di grafica, design, musica, serie tv, video e altri settori creativi.

Gli androidi invece verranno impiegati in quelle posizioni che richiedono un contatto con gli esseri umani, ad esempio il settore della formazione, della vendita al dettaglio. Saranno avvocati, medici. E sì, anche educatori, psichiatri e psicologi.

Di nuovo, è molto significativo che le IA ci sostituiscano in ruoli e capacità che abbiamo da sempre considerato esclusive dell’essere umano: la creatività, l’intuizione, l’empatia, la relazione.

Un processo graduale

Non avverrà dall’oggi al domani. All’inizio gli androidi e le AI verranno impiegati per alcuni servizi marginali. Copriranno una piccola fetta del mercato del lavoro, quasi non ce ne accorgeremo. Poi con uno scatto improvviso la fetta diventerà un 40% e poi il 70%.

Agli umani resterà una nicchia di eccellenza, un po’ come succede oggi con i liutai, i maestri di calligrafia o chi fa la pasta fresca. Ci saranno ancora medici, grafici, autori etc umani ma saranno pochi e sempre meno. E se li potranno permettere solo i ricchi.

Il vero problema a questo punto sarà il capitalismo

Il capitalismo si regge sulla produzione, l’acquisto, il consumo di merci. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un trend di natalità in crescita vertiginosa: dal 1973 ad oggi la popolazione mondiale è raddoppiata (da 4 a 8 miliardi) e tra altri 50 anni arriveremo a 10 miliardi.

Se cresce la popolazione ma scompare il lavoro, chi acquisterà i prodotti? con quali soldi? E che ne sarà della nostra psiche? La strutturazione del tempo è fondamentale per il benessere mentale.

Come finirà?

Non sappiamo come andrà a finire, dicevo all’inizio di questo articolo. Un possibile esito è che mentre i robot si umanizzano gli esseri umani si “robotizzano”, per cui ci sarà un punto di convergenza in cui non si distinguerà più umano e artificiale. Nessun conflitto, solo integrazione. Un altro esito consiste nella riforma radicale della società umana, in cui il denaro perde di valore e le relazioni acquistino nuove forme più salutari. Sappiamo che questo tipo di cambiamenti è molto difficile da ottenere perché per molti significherebbe perdere le posizioni di potere. La resistenza al cambiamento è altissima. Ma a volte inevitabile. Speriamo che il progresso renda gli esseri umani più intelligenti e saggi di come sono oggi.


Dr Christian Giordano

Psicologo Psicoterapeuta, mi occupo principalmente di terapia di Coppia e terapia Sessuale. Esperto in psicodiagnosi e grafologia. Appassionato di saggistica, neuroscienze e letteratura, in particolare filosofia, narrativa, fantascienza e fantasy. Linux user. → Scrivimi per info e consulenze private in studio e via Skype.