Unconditional love è un film uscito esattamente 20 anni fa. E vale davvero la pena vederlo.

Gli sciagurati traduttori italiani hanno titolato il film Insieme per caso, trasformandolo fin dalla copertina in una commedia degli equivoci di infimo livello.

La trama in breve

La trama in breve

Grace (Kathy Bates) è una casalinga ingenua e spaventata, che vive nel proprio mondo fatto di sicurezze e di canzoni di Victor Fox (Jonathan Pryce:). La sua unica confidente è la nuora Maudey (Meredith Eaton:), una simpatica e schietta donna nana. Ignara di tutto, scopre che il marito è infelice e nello stesso giorno il suo cantante del cuore viene assassinato. Decide così di andare al suo funerale in l’Inghilterra. Lì Grace conosce Dirk (Rupert Everett) e scopre alcune verità sul suo idolo. Lei e Dirk diventeranno amici e questo li porterò a consegnare l’assassino alla giustizia e a maturare la propria idea di relazione.

Unconditional love è una commedia molto divertente, con una colonna sonora ricca e un ritmo scoppiettante. Sotto alla copertina glitterata troviamo tematiche importanti, trattate in modo leggero ma non superficiale, dosando in modo egregio umorismo e sentimento: le differenze, l’abilismo, l’omofobia, il maschilismo interiorizzato, la lotta agli stereotipi. E su tutti il tema annunciato dal titolo: l’amore incondizionato.

“Ti amo” o “Ti voglio bene”?

Che differenza c’è tra voler bene e amare? Cos’è l’amore? Cosa significa amare in modo incondizionato?

(Se qualcuno osa tirare in ballo l’orribile, superficiale e melenso dialogo fake tra la Volpe e il Piccolo Principe o quello ancora più fake e fastidiosamente lezioso tra Alice e il Bianconiglio giuro che faccio una strage, siete avvisati).

Voler bene e amare sono la stessa cosa. “Ti amo” e “Ti voglio bene” sono espressioni con significati amplissimi e in gran parte sovrapponibili. In base al contesto e alla nostra cultura personale e familiare daremo al’uno o all’altro sfumature e significati differenti, ma indicano sostanzialmente la stessa cosa.

Se la tua ragazza ti dice “ti amo” e tu rispondi “ti voglio bene” ti pianta un tacco a spillo in fronte e ti lascia. Se il tuo ragazzo dice che ama il suo amico o il suo allenatore di padel gli pianti un tacco 12 in fronte. E lo lasci. Perché al termine amore abbiamo dato un senso di affetto speciale e unico.

Ma non è sempre così. E infatti ci diciamo “Amïo“, diciamo di amare i romanzi di Agatha Christie, di amare il mare o la montagna, di amare la pizza all’ananas, di amare la musica finto rock la new wave italiana e il free jazz punk inglese. Non diciamo “io voglio bene alla carbonara” ma “io amo la carbonara”.

Insomma, in alcuni contesti amare è tantissimo di più di voler bene, in altri contesti è molto meno.

Una cosa è certa: non si può amare senza voler bene e non si può volere bene senza amare (mi sento un po’ sant’Agostino a scriverlo).

Eppure

Eppure i genitori, la società, i partner, le religioni, chiunque ti ami… vogliono tutti il tuo bene e hanno ciascuno una propria idea del bene. E spesso il bene che vogliono per te non è il tuo ma il loro.

Il mio studio di psicoterapia è pieno di persone ferite dal paradosso inconsapevolmente sadico del “Per il tuo bene ti faccio del male”.

“Per il tuo bene ti faccio del male”

Ti ignoro, ti caccio di casa, ti insulto, ti lancio stilettate quotidianamente, ti critico, ti picchio, arrivo perfino ad ucciderti perché non stai facendo quello che è il tuo bene.
Lo dico per il tuo bene.
Lo faccio per il tuo bene.
Facendoti male.

Come ripeto spesso: Non basta voler bene, occorre imparare a voler bene.

Senza nulla in cambio

Oggi si legge spessissimo questa idea martiriale dell’amare senza voler ricevere nulla. Ma che vi ha fatto il rapporto paritario? Perché ce l’avete tanto con la reciprocità?

Se ami qualcuno e continui a stargli accanto senza essere ricambiato si chiama ossessione (ed è una patologia) e stalking (ed è un reato).

No, no es amor lo que tu sientes se llama obsesión

L’amore unidirezionale più che amore sembra l’imperativo categorico kantiano, devo perché devo.

Un bambino va amato in modo unidirezionale. Un cane, un gatto, un riccio. Ma l’amico, il partner e persino i figli adulti e i genitori richiedono che l’amore sia corrisposto, altrimenti è un amore tossico.

Noi amiamo anche cose inanimate che non possono ricambiare. Possiamo amare la nostra casa, la cioccolata, la divisa da scout, la canna da pesca, un libro, la squadra di calcio… Ma in realtà li amiamo perché in cambio ci donano emozioni. Nel momento in cui non ci doneranno più emozioni smetteremo di amarli.

È questo il tema principale del film Unconditional love.


Dirk: «Non credo nell’amore incondizionato. Cos’è? Tagliami le orecchie e rubami tutto tanto ti amo comunque?»
Grace: «Sì. E anche di più»
Dirk: «Di più?»
Grace: «Non sei tenuto a riamarmi»

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Grace, casalinga evitante e spaventata da tutto, diceva da anni al marito “ti amo” ma non gli chiedeva mai di rispondere. Dopo il viaggio in Inghilterra capisce che non glielo chiedeva perché aveva paura della risposta. Le vicende del film aiuteranno lei e Dirk a capire cos’è il vero amore.

L’Analisi Transazionale ci insegna che tra adulti è necessario abbandonare lo schema Genitore → Bambino e adottare quello Adulto → ←Adulto.


Dr Christian Giordano

Psicologo Psicoterapeuta, mi occupo principalmente di terapia di Coppia e terapia Sessuale. Esperto in psicodiagnosi e grafologia. Appassionato di saggistica, neuroscienze e letteratura, in particolare filosofia, narrativa, fantascienza e fantasy. Linux user. → Scrivimi per info e consulenze private in studio e via Skype.