Cos’è l’impotenza? E cosa si può fare per superare questa difficoltà e vivere una vita sessuale soddisfacente?

Far bene l’amore fa bene all’amore, ma fa bene soprattutto all’autostima. Per motivi culturali l’uomo gioca sul tavolo della performance erotica un’importante partita, perché il maschio “impotente” è, per definizione, uno che alcun potere.

I problemi sessuali non sono un’esclusiva maschile, ma la differente fisiologia tra i due generi fa sì che l’uomo – come osservava già Erich Fromm in “Sesso e matriarcato” – debba dimostrare la sua capacità sessuale. È per questo che per i maschi le dimensioni del pene e la capacità di ottenere e mantenere l’erezione sono così importanti.

Cos’è l’impotenza?

Quella che generalmente la gente chiama “impotenza” è oggi definita più precisamente come “disfunzione erettile“. In passato, invece, i libri di medicina distinguevano tra l’incapacità di compiere l’atto sessuale (dovuta a “impotentia coeundi” – cioè incapacità di eiaculare – o ad “impotentia erigendi” – incapacità di mantenere l’erezione) e la sterilità (“impotentia generandi”).
Si ha una disfunzione erettile quando non si riesce a raggiungere l’erezione (il pene rimane flaccido o non sufficientemente rigido) e/o a mantenerla per condurre un rapporto sessuale. In genere i manuali distinguono tre tipi di disfunzione erettile:

  1. organica – dovuta a fattori fisici (alterazione del sistema cavernoso, vascolare o neuroendocrino)
  2. psicogena – dovuta a fattori psicologici
  3. mista – un mix di fattori organici e psicologici

Come è facile intuire, la più diffusa è quella mista. L’essere umano è un insieme inscindibile di mente e corpo, per cui avere difficoltà sessuali induce la persona ad autosvalutarsi, a perdere fiducia nelle proprie capacità e nel proprio valore, complicare le relazioni affettive etc. A loro volta, questi pensieri e stati d’animo negativi provocano alterazioni neuroendocrine. 

L’uomo, infatti, a differenza di quasi tutti i mammiferi (cani, gatti, scimmie, cavalli, criceti…) non ha un osso nel pene, per cui per compiere l’atto sessuale è necessario che dal punto di vista psicologico provi attrazione (desiderio, eccitazione), che questa attrazione non venga bloccata da conflitti psicologici (autosvalutazione, memorie traumatiche, depressione…) e inneschi il meccanismo dell’erezione.

La pillola magica

Una recente indagine di Doxa Pharma presentata il 20 aprile a Milano rivela che il 29% degli uomini vive con ansia le prestazioni sessuali e il 22% dice di sentirsi insicuro di fronte a donne sempre più esigenti. Il 20% degli intervistati nell’indagine è poco o per nulla soddisfatto della propria vita sessuale.

Questi dati sono immediatamente rimbalzati in tutti i media perché sono stati utilizzati come “apripista” per pubblicizzare un nuovo farmaco che “si scioglie in bocca in pochi secondi e fa rapidamente effetto” ed è “discreto come una mentina”. Di sicuro avrete anche visto in tv lo spot sul tizio che si chiede se ha avuto una “défaillance” a causa del cane che lo guardava, della cena pesante, dello stress etc. Questo tipo di pubblicità hanno lo scopo che ha qualsiasi altra pubblicità: vendere un prodotto. Era già successo con il Viagra e con il Cialis. Ora il mercato offre un nuovo rimedio. Ma prendere la “pillola magica” è davvero un rimedio ai problemi sessuali?

Se ci sono patologie organiche l’uso del farmaco (o di eventuali interventi chirurgici) di sicuro può aiutare a ripristinare la funzionalità fisiologica. Ma una pillola può ristabilire un’immagine vincente di sé stessi e risolvere i problemi di relazione con il proprio partner? Può aiutare a sentirsi più sicuri di sé e a sentire di avere il potere sulla propria vita? Se l’attrazione e il coinvolgimento affettivo sono alterati da problemi psicologici, è necessario agire a livello psicologico e con strumenti psicologici.

Impotenza: che fare?

L’82% degli intervistati da Doxa Pharma giudica molto importante il benessere sessuale. Il sesso, infatti, non è solo un atto meccanico ma coinvolge l’intera personalità, soprattutto il livello relazionale. È chiaro quindi che se una persona vive un periodo stressante o ha altre difficoltà psicologiche una delle prime aree che ne risente negativamente è la sessualità (l’altra è l’alimentazione).

Va anche detto con chiarezza che non bisogna lasciarsi troppo influenzare dal messaggio subliminale contenuto in molti di questi articoli che pubblicizzano i farmaci per l’impotenza, perché se è vero che “un maschio su due ha sperimentato almeno una volta nella vita una difficoltà di erezione”, è anche vero che “fare cilecca” di tanto in tanto non significa avere una disfunzione erettile.

Piuttosto, è necessario imparare ad ascoltare il proprio corpo. In alcuni casi non riuscire a fare sesso può essere dovuto al fatto che stiamo trascurando aspetti importanti della relazione con il/la nostro/a partner (non siamo soddisfatti, non siamo abbastanza coinvolti, ci sono aspetti conflittuali che non vogliamo vedere…). Il nostro corpo ci mette in guardia e ci stimola a fare un “check-in” della nostra relazione di coppia.

In altri casi, invece, la difficoltà a raggiungere l’erezione può essere dovuta al fatto che abbiamo delle aspettative irrealistiche rispetto al sesso
In altri casi, invece, la difficoltà a raggiungere l’erezione può essere dovuta al fatto che abbiamo delle aspettative irrealistiche rispetto al sesso. Oppure – succede molto spesso – le difficoltà sessuali possono essere la conseguenza di problemi psicologici in altri settori della nostra esistenza (ad esempio forti frustrazioni in ambito lavorativo, cattiva gestione del tempo, mancanza di una vita sociale soddisfacente, conflitti familiari etc.).

Nonostante l’esperienza di difficoltà sessuali sia così frequente, i maschi italiani sono restii a parlarne con uno specialista. Eppure la vita ci insegna continuamente che quelli che chiamiamo “problemi” sono quasi sempre occasioni di crescita, un po’ come i gradini di una scala: non sono ostacoli al cammino, ma mezzi per salire più in alto. Avvertire che qualcosa non va in ambito sessuale può essere l’occasione per decidere di fare un cammino di crescita con lo psicologo. Un cammino che va oltre il problema sessuale  – quello in genere si risolve quasi automaticamente dopo che si inizia a prendersi cura di sé nel colloquio psicologico.

Proprio come il gradino, che cessa di essere un ostacolo nel momento in cui inizi a salire la scala che porta al benessere integrale.


dr Christian Giordano

Psicologo Psicoterapeuta, mi occupo principalmente di terapia di Coppia e terapia Sessuale. Esperto in psicodiagnosi e grafologia. Appassionato di saggistica, neuroscienze e letteratura, in particolare filosofia, narrativa, fantascienza e fantasy. Linux user. → Scrivimi per info e consulenze private in studio e via Skype.