Una delle principali preoccupazioni legate all’atto sessuale, dopo quella relativa alla dimensione del pene, riguarda la durata dell’amplesso: sarà durato abbastanza? Dovevo aspettare? La mia partner/il mio partner si aspettava che durassi di più?

Quanto è la durata “normale” dell’amplesso?

Chiariamo da subito che il benessere sessuale non si misura né con il centimetro né con il cronometro: se si prendono 1000 persone si può misurare il tempo che intercorre tra la penetrazione e l’eiaculazione maschile e poi calcolare la media aritmetica – e in effetti è ciò che è stato fatto nelle ricerche di sessuologia.

Una ricerca condotta in Australia ha misurato il tempo di latenza eiaculatoria intravaginale di 500 coppie chiedendo alle donne di premere play su un cronometro nel momento della penetrazione e stop nel momento dell’eiaculazione. È risultato che la durata media di un amplesso è di 5,4 minuti.

Secondo il DSM 5 se la latenza intravaginale è al di sotto di 1 minuto si parla di eiaculazione precoce. Questi tipo di ricerche è focalizzato esclusivamente sul rapporto sessuale eterosessuale, ma la maggior parte delle considerazioni che faremo riguardano tanto le coppie omosessuali quanto quelle eterosessuali.

Chi stabilisce quanto deve durare: lui o lei o… gli altri?

Come si è detto, è normale che le ricerche scientifiche misurino l’atto sessuale in cifre. Ma nel sesso le uniche regole che contano sono il piacere reciproco, la libertà e l’intimità. Trovo molto stimolante a questo proposito la definizione che dà l’ICD 10 dell’eiaculazione precoce: «L’incapacità di controllare l’eiaculazione nella misura in cui è sufficiente per entrambi i partner essere soddisfatti del rapporto sessuale» (F52.4 ).

In pratica, la durata di un rapporto sessuale va misurata non solo in minuti ma anche su una scala di soddisfazione di coppia.

Ciò significa che per una partner quel tipo di durata sarà sufficiente, per un’altra potrebbe risultare eccessiva. Certo, è difficile pensare che ci possano essere coppie soddisfatte se il rapporto dura una manciata di secondi, per cui è ragionevole stabilire che se si hanno costantemente amplessi al di sotto di 1 minuto c’è un problema. Se però nella coppia entrambi i partner fossero pienamente appagati il problema non ci sarebbe, perché il criterio lo stabilisce il grado di piacere che entrambi sperimentano durante l’atto.

Ragionare in termini di coppia significa anche che la durata non la stabilisce solo il maschio: anche la donna ha un tempo entro il quale raggiunge l’orgasmo e la salute sessuale della coppia si fonda sul rispetto di entrambi i tempi.

Il rapporto sessuale non è fatto solo di penetrazione

Tutto questo parlare di “tempi di latenza intravaginale” può amplificare un equivoco piuttosto diffuso secondo il quale rapporto sessuale è sinonimo di penetrazione. Ricordo che in un incontro di gruppo, un paziente, invitato a esplicitare cosa significasse per lui tradimento disse: «Beh, fino al sesso orale non è proprio tradimento». Nel suo modo di pensare “fare sesso” significava penetrare, per cui se non c’era penetrazione…

Potrebbe sembrare un pensiero estremo, ma moltissime persone – non solo uomini ma anche donne – sono convinte che non c’è sesso senza penetrazione. Tutto il resto è “un contorno”.

È necessario tornare a vivere in pienezza l’atto sessuale, come un incontro, una comunicazione reciproca di piacere, tenerezza e vicinanza.  L’accarezzarsi, baciarsi, parlarsi in modo tenero e sensuale, esplorare il corpo del/la partner, condividere le proprie fantasie erotiche… tutto questo è già atto sessuale. Se quando pensiamo alla durata del rapporto non lo contiamo, allora significa che per noi non conta.

L’insoddisfazione legata alla durata dell’amplesso è spesso una spia che ci segnala che qualcosa non sta funzionando nel dialogo e nella dimensione ludica della coppia; o, se non siamo in coppia, indica che la rappresentazione mentale interiorizzata delle persone con cui facciamo sesso è attraversata da vissuti emotivi problematici. In tutti questi casi, rivolgersi ad uno psicoterapeuta può essere una buona idea.


Waldinger MD, Quinn P, Dilleen M, Mundayat R, Schweitzer DH & Boolell M. (2005), A multinational population survey of intravaginal ejaculation latency time. Journal of Sexual Medicine. 2(4):492-7. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16422843

ISSM (2014), ISSM Patient Information sheet on premature ejaculation (scarica l’opuscolo su: http://www.issm.info/images/uploads/ISSM_Patient_Information_Sheet_on_PE_-_website.pdf)


dr Christian Giordano

Psicologo Psicoterapeuta, mi occupo principalmente di terapia di Coppia e terapia Sessuale. Esperto in psicodiagnosi e grafologia. Appassionato di saggistica, neuroscienze e letteratura, in particolare filosofia, narrativa, fantascienza e fantasy. Linux user. → Scrivimi per info e consulenze private in studio e via Skype.