Siamo a favore o contrari all’insegnamento della religione a scuola e al finanziamento delle religioni? E in base a cosa formuliamo questo giudizio? Ecco alcuni personalissimi spunti per riflettere sui dati storici e statistici e su qualche meccanismo psicologico implicato.

Il nostro giudizio si basa sulla percezione della realtà che ci circonda. Se non conosciamo i dati reali – e, onestamente, non possiamo conoscere i dati di ogni singola realtà che ci circonda – ci basiamo su una percezione che spesso è distorta dai nostri bias o manipolata da chi ha interesse (politici, industria etc.).

  • Un esempio lampante è la percezione riguardo all’immigrazione in Italia: mediamente pensiamo che gli immigrati siano almeno il 30% della popolazione, mentre sono il 9% – cambia parecchio no?
  • Un altro esempio sono le morti dovute all’alcol. Il centro epidemiologico dell’Istituto Superiore di Sanità ci dice che «In Italia ogni giorno in media sono 48 le persone che muoiono a causa dell’alcol, oltre 17.000 ogni anno». Eppure noi non abbiamo alcun atteggiamento negativo verso l’uso di alcolici, anzi, ne esaltiamo l’utilizzo e lo rappresentiamo come qualcosa di desiderabile e positivo.
  • Riguardo alla religione, l’ultimo sondaggio Doxa mostra che sì, il 66,7% degli Italiani si dichiara cattolico, ma solo il 34% è praticante. Lo avevano già rilevato negli anni scorsi molte inchieste fatte dalle diocesi cattoliche.

Cattolici non praticanti, scrutatori non votanti e il bisogno di un’identità positiva

A me questo dato fa riflettere. Non so che impressione faccia a voi, ma io resterei molto perplesso se su sessanta persone che si dichiarano vegane trenta dicessero che mangiano carne e derivati animali. O se su sessanta tifosi della Roma la metà dicessero che non gliene frega niente del calcio.

Samuele Bersani ha descritto il fenomeno nell’argutissima canzone “Lo scrutatore non votante”. Il motivo psicologico per cui ci vogliamo dichiarare appartenenti ad un certo gruppo pur non aderendo realmente a quel gruppo ha a che fare con la costruzione dell’identità. Se guardo con ammirazione o in modo positivo una certa etichetta sociale (vegano, cattolico, monogamo, wicca, buddhista etc) dichiarare di farne parte infonde in me le proprietà positive di quel gruppo. È il primo principio della magia descritto in “Il ramo d’oro” di Frazer.

Dichiarasi parte di un gruppo, al di là del reale coinvolgimento, soddisfa anche un altro bisogno fondamentale umano: il bisogno di appartenenza. Che a sua volta è collegato all’istinto di attaccamento e all’istinto di sopravvivenza (chi è fuori dal branco muore).

I cattolici non sono la maggioranza

A me queste statistiche hanno solo confermato una percezione che già avevo, e cioè che i cattolici, quelli che conoscono le caratteristiche della propria religione, che pregano, che frequentano i riti collettivi e ne osservano i precetti morali, sono una minoranza in Italia. Basta vedere i seminari e le chiese. Le chiese sono sempre più vuote, anziane, molte vengono chiuse per mancanza di fedeli e di sacerdoti. Una fetta sempre più significativa del servizio religioso in Italia viene espletato da preti e suore thailandesi, africane etc. Non è solo l’Istat a dirlo ma anche l’Osservatore Romano.

Ma poi, dietro i numeri ci sono persone, c’è la vita quotidiana: per capire quanto sia realmente cattolica la gente che si dichiara cattolica basta parlarci. La quasi totalità non ha mai letto la Bibbia o il Catechismo (cioè non ha idea dei principi basilari di ciò in cui dice di credere). Molti credono nella reincarnazione, tanti pensano che l’idea che la Madonna fosse vergine è una favola al pari di Adamo ed Eva e dei carri volanti, non credono nella trinità… E, soprattutto, non fanno riferimento alla propria religione nelle scelte che fanno. Che è come dire che sono tifoso della Juve, ma ho l’abbonamento all’Inter e tifo la Fiorentina. Eppure questi “vegani carnivori” si sposano in chiesa, battezzano i figli. E compaiono nel totale dei cattolici in Italia.

Un fatto curioso: anche tu sei cattolico

Anche tu che non frequenti più la chiesa da quando hai 12 anni, anche tu che sei pastafariano o della religione Jedi, anche tu che ti sei convinto che la religione non abbia un fondamento logico, anche tu fai parte del conteggio della religione cattolica (legato all’8×1000, come vedremo).

E non perché “non possiamo non dirci cattolici”. Ma perché, contrariamente a tutte le organizzazioni che se non paghi la quota annuale e non partecipi fanno decadere la tua iscrizione, la Chiesa cattolica conta il numero dei cattolici facendo la conta dei battezzati.

Il pedobattesimo (battesimo infantile) è anacronistico: nei primi secoli era solo per adulti e veniva conferito con la cresima e l’eucaristia, poi per paura che se moriva non battezzato Dio avrebbe fatto bruciare il bambino all’inferno per l’eternità – e le morti infantili erano frequentissime a quei tempi – si è iniziato a battezzare i neonati, il prima possibile. Oggi la Chiesa ha eliminato il Limbo e se muori senza battesimo non sei più dilaniato da Satana.

Mi chiedo però: che senso ha conteggiare come cattolici anche i tantissimi che non lo sono e non vogliono esserlo? E poi, permettete la battuta, ma per il bacio a Biancaneve hanno sollevato un putiferio e per l’iscrizione a vita* al cattolicesimo senza alcun consenso no?

*Per essere precisi, esiste comunque la pratica dello “sbattezzo”, così chiamato impropriamente perché per chi crede il battesimo è indelebile, mentre per chi non crede non c’è nulla da togliere, si tratta solo di un po’ d’acqua e qualche formula magica avvenute nell’infanzia.
In realtà lo “sbattezzo” è soltanto uno strumento per far valere il diritto a non essere più conteggiati nel numero dei cattolici. Per approfondimento: https://www.uaar.it/laicita/sbattezzo/

Allora, mi chiedo: ha senso il Concordato? E ha senso l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole?

A scuola si insegna “storia delle religioni” o “cattolicesimo”?

Sì, lo so che molti di voi credono che nelle scuole si insegni “religione” o “religioni”. Non è così.

L’insegnamento è di religione cattolica. Personalmente penso che insegnare antropologia culturale e in particolare la storia e l’antropologia del comportamento religioso sia molto utile. Conoscere la religione romana e quella greca è fondamentale per capire le opere d’arte e i testi antichi su cui si fonda la nostra cultura. Come puoi vedere il tempio di Vesta a Roma se non sai chi era Vesta? Come puoi comprendere l’acropoli di Atene o leggere l’Odissea se non conosci la religione greca?

Ma il mondo ormai si è allargato. La nostra generazione e quelle successive si sono nutrite di manga giapponesi, anime, film di Miyazaki, libri della Yoshimoto e Murakami. Allora si rende necessario anche conoscere le diverse religioni asiatiche. Non solo il buddhismo ma anche induismo, giainismo, bahaismo etc (che a voi suoneranno come nomi strani ma sono tra le principali e più numerose religioni al mondo). Per comprendere il mondo che ci circonda, per capire il telegiornale, abbiamo bisogno di conoscere anche la religione ebraica e quella islamica. E forse anche anche il Flying Spaghetti Monster. E conoscere la psicologia del comportamento religioso. Non solo la storia. Ma i meccanismi psicologici che sottendono la scelta religiosa. Questo sarebbe un insegnamento davvero formativo.

Invece nelle scuole italiane, grazie al Concordato, viene insegnata la religione cattolica, secondo l’interpretazione cattolica, insegnata da insegnanti cattolici scelti da vertici cattolici.

Molti non sanno neppure che l’insegnante di religione viene pagato dallo Stato ma scelto dal Vescovo. E se l’insegnante non piace più al Vescovo (perché, che ne so, magari divorzia o è lesbica o non va al ritiro di Pasqua) viene cacciato via.

Qual è la logica? Se insegno filosofia non significa che devo credere nell’apeiron di Anassimandro o nelle Idee Pure di Kant. Se insegno psicologia non devo credere nell’Edipo di Freud o negli orgoni di Reich. Perché per insegnare la religione cattolica devo essere cattolico e approvato dal Vescovo? Lasciamo perdere se credete o non credete, ma non la trovate una cosa assurda?

E arriviamo all’8×1000

Il grande regalo fatto da Craxi e da Tremonti alla chiesa cattolica. La Doxa ci dice che meno del 50% degli italiani conosce come funzioni. Ve lo riassumo velocemente: la percezione che avete è che si tratti di una “donazione” volontaria che viene data alla propria chiesa preferita. Non è esattamente così.

Prima vi racconto come funziona in Germania: se appartieni a una religione devi pagare ogni mese una tassa (8-9% dell’imposta sui redditi) che va a finanziare la tua chiesa. È obbligatorio. Se vuoi essere esentato devi firmare una dichiarazione con la quale dichiari di rinunciare a quella religione. Esista la tassa per il culto anche in Svizzera, in Austria e altri Stati.

In Italia l’8×1000 non viene preso solo da chi firma accanto al riquadro “Chiesa Cattolica”. Anzi, non è neppure obbligatorio fare una scelta. Craxi (e Tremonti) fecero sì che il meccanismo desse in percentuale tutti i soldi per i quali non era stata espressa una scelta a quelle che hanno un numero maggioritario (ecco che qui entra in gioco il conteggio dei battezzati!). Ad esempio, nel 2019 solo il 44% fece una scelta. Di questi, il 35% erano quelli che firmano per la Chiesa Cattolica. E così, per il meccanismo del Concordato, la Chiesa Cattolica con il 35% ha ricevuto l’80% del gettito. All in!

E cosa se ne fa la Chiesa Cattolica di questo miliardo e 13 milioni? No, non quello che vedete nelle pubblicità. A “suor Agnese” a “don Paolo”, ai poveri bambini di strada e africani lebbrosi va solo… che cifra hai pensato?
Era una cifra sopra al 50%?
Sbagliato. Tra il 9% e il 20%. Eppure il 100% della pubblicità mostra solo bambini affamati, scuole fatiscenti e barboni. Curioso.

In conclusione

Penso sia giusto che ciascuno abbia la propria idea sul concordato, l’insegnamento di religione cattolica e l’8×1000. E penso che per farsi un’opinione sia meglio ampliare e correggere le proprie percezioni in base ai dati. Scengliendo di diventare autonomi e rinunciando, se ci si riesce, a fare i vegani carnivori.


PS. Ho letto moltissimi post polemici in cui molti criticano i Patti Lateranensi. In realtà, i Patti Lateranensi sono del 1929 e furono sottoscritti da Benito Mussolini. Attualmente vige il Concordato del 1984, sottoscritto da Bettino Craxi. Quindi se dovete criticare l’accordo tra Stato Italiano e Vaticano dovete riferirvi al Concordato.

FONTI

Migranti in Italia: https://www.ilsole24ore.com/art/migranti-gli-italiani-ce-ne-sono-oltre-triplo-realta-ACL3lB7?refresh_ce=1

Sondaggio Doxa sui credenti in Italia: https://www.uaar.it/doxa2019/ e https://www.nextquotidiano.it/credenti-in-italia/

Chiese vuote: https://www.osservatoreromano.va/it/news/2021-05/quo-108/le-chiese-vuote-br-e-l-alibi-della-secolarizzazione.html

Insegnamento religione cattolica nelle scuole: https://it.wikipedia.org/wiki/Insegnamento_della_religione_cattolica_in_Italia

Tassa sulla religione in Germania: https://berlin89.info/it/sharp-words/la-tassa-per-la-chiesa.html

L’8×1000: https://www.uaar.it/laicita/otto-per-mille/#04 e https://rendiconto8xmille.chiesacattolica.it/

Storia dell’8×1000: https://it.wikipedia.org/wiki/Otto_per_mille

Morti alcol-correlate: https://www.epicentro.iss.it/alcol/epidemiologia-monitoraggio-2020

Patti lateranensi: https://it.wikipedia.org/wiki/Patti_Lateranensi#La_revisione_del_1984:_il_nuovo_concordato


Dr Christian Giordano

Psicologo Psicoterapeuta, mi occupo principalmente di terapia di Coppia e terapia Sessuale. Esperto in psicodiagnosi e grafologia. Appassionato di saggistica, neuroscienze e letteratura, in particolare filosofia, narrativa, fantascienza e fantasy. Linux user. → Scrivimi per info e consulenze private in studio e via Skype.