All’Asl la nuova psicologa è la figlia del direttore del personale. Ha vinto un bando per titoli ed esami alla To1: un incarico di un anno che sarà retribuito con 14mila euro. La direttrice generale Briccarello: La manager Briccarello: “Ho firmato, ma non mi sono accorta che era parente” (fonte: la Repubblica Torino)

La notizia ha attirato la mia attenzione perché si tratta di una psicologa. Ma qui, in realtà, la psicologia non c’entra nulla. È solo l’ennesimo caso di raccomandazione.

Sappi che in Italia, caro marziano che stai leggendo questo articolo, vige la cultura mafiosa della mano che lava l’altra, dell’inciucio, degli amici degli amici, del nonpreoccupartiappapà che un posto te lo troviamo. Il favoritismo non è un’eccezione: è la regola. Appartiene al DNA dell’italiano quanto la pizza, il mandolino, il bidet, il calcio, il pizzicotto sul culo delle donne e il manda-un-bacetto-a-gesummaria-e-fatti-il-segno-della-croce.

La raccomandazione è una pratica endemica in Italia. Ognuno deve contribuire con la sua piccola dose di raccomandazione quotidiana. Gli italiani, anzi, si stupiscono e ti giudicano negativamente se non sei d’accordo. Tra tuo cugino e uno sconosciuto che ha esperienza e titoli, a chi lo daresti il lavoro? Allo sconosciuto? Non vuoi bene alla famiglia? Che ti abbiamo fatto? Perché ci vuoi male? Vuoi farmi morire di crepacuore, figlio mio? Vuoi far morire la tua anziana mamma che si è tolta il pane di bocca per te? E allora daglielo questo lavoro al cuginetto, suvvia, fai il buono!

Ed ecco che in Italia è pieno di gente buona e di disservizi. Non funzionano i mezzi di trasporto, crollano i viadotti, nelle scuole dilaga l’analfabetismo, negli uffici statali è pieno di incompetenti, gli ospedali hanno più cause civili e penali di una bisca clandestina, i ragazzi italiani sono nelle fasce di ignoranza e di analfabetismo più basse…

Cosa c’entra la raccomandazione con questo?

Il concetto è semplicissimo: se a fare quel lavoro (autista, ingegnere, insegnante, impiegato, medico…) non c’è chi ha più conoscenzA ma chi ha più conoscenzE, quel lavoro verrà fatto male. E a pagarne le conseguenze sarai tu, tua mamma anziana, i figli, i nipoti, l’amante, gli amici e tuo cugino. Proprio quelli a cui vuoi tanto bene, insomma.

Cosa possiamo fare, caro marziano che non hai voglia di vivere in un paese dalla mentalità mafiosa?

Io penso che possiamo spezzare la cultura della raccomandazione iniziando noi per primi a premiare il merito e impegnandoci a ottenere risultati per merito e non in modo sleale. Si tratta di andare controcorrente. Di spezzare il cuore-santo-di-mammà.
Ma quando mammà verrà operata al cuore o per un tumore, sarà molto contenta se il medico che le mette i ferri addosso sarà uno competente e non uno raccomandato. Altrimenti dovrete ricorrere alle onoranze funebri. Raccomandate pure loro, per cui incideranno male la lapide e la foto di mammà farà schifo.

Di quest’articolo mi fa sorridere che si parla di 14.560€ per dieci ore a settimana, 28€ lordi all’ora. Gli psicologi sono dei poveracci anche quando delinquono.

Ma mi fa anche sorridere (amaramente) il fatto che gran parte di quelli che leggono non esiterebbero un nanosecondo a fare la stessa cosa e a infilare la figlia psicologa che poveretta è tanto sfortunata e non trova lavoro. E subito dopo aver raccomandato la figlia, via di corsa a commentare con foga su Facebook questi articoli urlando “che schifoooooooo, vergognaaaaaaa, buuuuuuuuuu!”.


dr Christian Giordano

Psicologo Psicoterapeuta, mi occupo principalmente di terapia di Coppia e terapia Sessuale. Esperto in psicodiagnosi e grafologia. Appassionato di saggistica, neuroscienze e letteratura, in particolare filosofia, narrativa, fantascienza e fantasy. Linux user. → Scrivimi per info e consulenze private in studio e via Skype.